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TORONTO 2024 Centrepiece

Recensione: Front Row

di 

- Il 19mo lungometraggio del prolifico regista algerino Merzak Allouache è una commedia a sfondo sociale piena di momenti imbarazzanti, incentrata su due famiglie rivali in spiaggia

Recensione: Front Row
Medhi Sadi in Front Row

Con quasi mezzo secolo di carriera alle spalle, dal suo primo film Omar Gatlato (1976), il prolifico regista algerino Merzak Allouache torna al Festival di Toronto (dopo Divine Wind [+leggi anche:
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, TIFF 2018) con il suo 19mo film, Front Row. In questa commedia dai colori vivaci, presentata in anteprima nella sezione Centrepiece del festival, assistiamo alle conseguenze della rivalità tra due matriarche nemiche che litigano quando entrambe portano le loro famiglie in spiaggia per un giorno. Front Row ha le carte in regola per appassionare le famiglie che hanno una certa familiarità con questo tipo di situazioni, ma per il resto fallisce nella sua ricerca di risate.

Svegliandosi praticamente alle prime luci dell'alba, Zohra Bouderbala (Fatiha Ouared) e i suoi cinque figli si dirigono verso la spiaggia per una giornata di sole e relax, con l'intenzione di essere i primi ad arrivare per assicurarsi un posto in prima fila in riva al mare sotto un rinfrescante set di ombrelloni e tessuti che bloccano i raggi UV. Nonostante l'arrivo in una spiaggia gremita, Safia Kadouri (Bouchra Roy) e la sua famiglia altrettanto numerosa convincono il giovane bagnino Hakim (Nabil Asli) a concedere loro un posto proprio di fronte ai Bouderbala, scatenando una rissa in spiaggia, sia verbale che fisica, tra le due famiglie rivali. L'amore sboccia tra i figli maggiori di ciascuna famiglia, mentre il caos si scatena quando arrivano sia l’amante di Zohra, Lounès (Idhir Benaïbouche), sia il marito Mokhtar (Kader Affak), alimentando il dramma.

Front Row non raggiunge mai la farsa totale, ma fin dall'inizio Allouache si impegna a rendere il suo mondo il più turbolento possibile, senza allontanarsi troppo dal realismo, con una fotografia più convenzionalmente drammatica di Mohamed Tayeb Laggoune. I Bouderbala si danno da fare, anche tagliando le verdure e cucinando la carne per un pasto familiare completo sotto gli ombrelloni dai colori sgargianti, realizzati per adattarsi a uno schema visivo eccessivamente saturo: il regista ci chiede di non prendere troppo sul serio la faida. Una rissa a metà film che manda tutti gli adulti alla stazione di polizia vede le famiglie ruzzolare l'una sull'altra con una sensibilità da Tati, ma Allouache impiega poche altre gag fisiche. Questo miscuglio di riferimenti di genere diventa leggermente sgradevole, lasciando gli spettatori con una risata sconcertata anziché con una vera risata.

La musica di tipo muzak – con una bizzarra qualità di tipo MIDI – in una colonna sonora firmata da David Hadjadj e Jérôme Perez accompagna le sequenze, fungendo quasi da effetti sonori piuttosto che da colonna sonora tradizionale. Sebbene questa scelta si adatti in qualche modo al tono visivo e narrativo brillante e spumeggiante del film, spesso risulta invadente, come se si trattasse di aprire nuove scene in una sitcom tutta da ridere. Tuttavia, Front Row compie anche un drastico cambio di tonalità verso il dramma nel suo epilogo, con l'intenzione di riflettere in modo più riflessivo su ciò che il film dice della società algerina: sul dramma interfamiliare, sugli amori contrastati e sul sogno di lasciare il sistema sociopolitico della nazione trasferendosi all'estero. Sebbene questi elementi arrivino troppo tardi nel film per essere assimilati, sollevano domande sulleintenzioni iniziali di Allouache: forse questa commedia inquieta è meglio letta come un dramma sociale con risate.

Front Row è una coproduzione tra le algerine Baya Films e Alpha Tango Studio e la francese Les Asphofilms, supportata dal saudita Red Sea Fund.

(Tradotto dall'inglese)

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