email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

TORONTO 2024 Discovery

Recensione: Linda

di 

- L'esordio nel lungometraggio di Mariana Wainstein è un'opera tematica, ma filmata in modo intimo, che racconta la storia di un'ospite seducente che entra nella casa di una famiglia benestante

Recensione: Linda
Minerva Casero ed Eugenia "China" Suárez in Linda

Una enigmatica estranea entra nella casa di una famiglia borghese, e ognuno si sente irresistibilmente e sessualmente attratto da questa ospite: non si tratta di Teorema di Pier Paolo Pasolini o di The Visitor [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Bruce LaBruce
scheda film
]
di Bruce LaBruce, ma del primo lungometraggio di Mariana Wainstein, Linda [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
. Il film si basa sulla stessa idea, ma è notevolmente più leggero - per non parlare del fatto che evita gli appariscenti e biechi tentativi di satira di classe del recente Saltburn [+leggi anche:
recensione
scheda film
]
- lasciando invece che lo spettatore si soffermi sulle dinamiche familiari. Linda è stato presentato in anteprima mondiale al Discovery di Toronto e attribuisce la sceneggiatura a ben sette autori, tra cui Wainstein.

Con capelli fluenti, lineamenti dark e tutte le caratteristiche di ciò che lo sguardo maschile percepirebbe come una femme fatale, l'irresistibile Linda del titolo (Eugenia "China" Suárez) accetta, in assenza del cugino, un lavoro come collaboratrice domestica per una famiglia argentina molto ricca (caso emblematico: la famiglia conosce Colin Farrell). Entrambi i genitori, Luisa (Julieta Cardinali) e Camilo (Rafael Spregelburd), e i loro figli adolescenti, Matilda (Minerva Casero) e Ceferino (Felipe Otaño), si innamorano subito di lei, soprattutto dal punto di vista fisico.

Dell'ospite eponima sappiamo poco più che della visitatrice di Pasolini - ha una figlia piccola nella sua città natale, San Juan - ma nel film di Wainstein è in gioco anche un'allusiva entità divina. Infatti Linda non è semplicemente "Linda": il suo nome deriva da quello della leggenda popolare cattolica argentina Deolinda Correa, che si narra abbia dato la vita anche da morta, poiché fu trovata morta con il suo bambino miracolosamente ancora allattato dal suo seno pieno. Mentre la famiglia la vede  come un semplice e misterioso oggetto da rimirare, la percezione che Linda ha di sé è completamente diversa, anche se è consapevole che il suo aspetto attira attenzioni indesiderate.

Il desiderio sessuale permea la casa mentre Linda naviga in quello spazio giorno dopo giorno, dimostrando il suo disprezzo - in primo luogo verso Camilo e Ceferino - ma anche agendo il potere che la famiglia le concede attraverso la loro lussuria.  Però quello che potrebbe essere un racconto molto più piccante, che interroga il desiderio, l'eteronormatività e le dinamiche di potere di classe, diventa più che altro una semplice lezione di rispetto nei confronti degli altri, soprattutto quando si trovano in posizioni di potere. Linda si impegna in un rischio narrativo molto minore di quello che promette: siamo lasciati a riempire i vuoti sullo schermo, con qualche scheggia di desiderio mostrata - profumo annusato sul collo, una mano su una spalla - soprattutto tra Linda e i personaggi femminili che, dopotutto, la trattano con più grazia.

Wainstein, con lo splendido lavoro del direttore della fotografia Marcos Hastrup, rende chiara la distinzione tra il desiderio della nostra protagonista e gli atteggiamenti lussuriosi proiettati su di lei, riflettendo delicatamente la sua prospettiva. Linda è intimamente coinvolta, come mostrato da intimi primi piani, o al contrario visivamente ed emotivamente distante da coloro con i quali non desidera alcuna vicinanza. Se ne va con la stessa rapidità con cui è arrivata, senza lasciare alcuna traccia (visibile) nella sua scia, a parte i ricordi: Wainstein lascia allo spettatore il mistero di ciò che potrebbe accadere dopo.

Linda è una produzione argentino-spagnola di Pampa Films (Argentina), Gloriamundi Producciones (Spagna) e Bourke Films (Argentina). Meikincine Entertainment si occupa delle vendite internazionali.

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy