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SAN SEBASTIAN 2024 Concorso

Recensione: Soy Nevenka

di 

- Icíar Bollaín ricostruisce, in una narrazione che oscilla tra dramma, thriller e film di denuncia, uno dei casi di molestie lavorative e sessuali più mediatici di questo secolo in Spagna

Recensione: Soy Nevenka
Urko Olazabal e Mireia Oriol in Soy Nevenka

Dopo Maixabel [+leggi anche:
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, film basato su fatti realmente accaduti con cui ha partecipato al Festival di San Sebastian tre anni fa, l'attrice e regista Icíar Bollaín torna nella sezione ufficiale dell’evento basco con Soy Nevenka [+leggi anche:
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, anch'esso ispirato alla realtà, ancora una volta con un nome di donna nel titolo e con uno dei suoi attori, Urko Olazabal (che per quell'opera ha vinto un Goya), ancora una volta nel cast.

L'attore di Bilbao dà vita in Soy Nevenka al carismatico e popolare sindaco della città leonese di Ponferrada: un uomo con la fama di donnaiolo, come ci assicura un personaggio secondario. Quando rimane vedovo, inizia a sedurre la sua più giovane consigliera: Nevenka Fernández (interpretata da Mireia Oriol, attrice già apparsa in El arte de volver [+leggi anche:
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), che lui ha promosso affidandole la responsabilità dell’area Tesoreria del municipio. Ma, nonostante i rifiuti della ragazza, cominciano molestie persistenti, manipolative e violente che finiranno in tribunale.

Bollaín torna su un tema, la violenza di genere, che aveva già affrontato nel suo film del 2003 Te doy mis ojos [+leggi anche:
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, che le era valso sette premi Goya. Ma se allora lo aveva fatto dalla sfera dell'intimo, della casa e della famiglia (e della finzione), ora affronta lo stesso tema dalla sfera pubblica, basandosi su un caso pionieristico di denuncia in Spagna, come quello della vera Nevenka che a 25 anni ha osato mettere sul tavolo e davanti ai microfoni dei media che la stavano giudicando ingiustamente e selvaggiamente qualcosa che all'inizio del XXI secolo ha iniziato a essere il seme di un movimento globale contro la mascolinità tossica.

Con la complicità della sua co-sceneggiatrice Isa Campo (regista che aveva già collaborato a Maixabel) e ispirandosi al libro Hay algo que no es como me dicen di Juan José Millás, la regista ha trasformato il caso Nevenka (di cui esiste già un documentario del 2021, diretto da Maribel Sánchez-Maroto, visibile su Netflix) in un lungometraggio che unisce elementi di thriller, horror psicologico e dramma familiare e sociale. Perché, accompagnando la protagonista in ogni momento con la macchina da presa, il film cerca l'empatia dello spettatore con questa vittima di una situazione stressante, paralizzante e folle che l'ha travolta e ha causato tanti danni, sentendosi sola di fronte a un pericolo che la vile società circostante non voleva vedere.

Il film – realizzato in modo impeccabile, ma con una certa tendenza al film per la tv e con pochi rischi nella messa in scena – fa appello, con rispetto e tensione drammatica, alla dignità delle persone fin dal titolo e alza la voce (come altre opere recenti) contro gli abusi, le molestie e la violenza sessista che, purtroppo, non smette di fare notizia.

Soy Nevenka è un film original Movistar Plus+ prodotto da Kowalski Films, Feelgood Media e Nva Peli AIE. Film Factory si occupa delle sue vendite internazionali e uscirà in Spagna il 27 settembre con Buena Vista International.

(Tradotto dallo spagnolo)

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