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SAN SEBASTIAN 2024 Galas RTVE

Recensione: Las chicas de la estación

di 

- Il nuovo film di Juana Macías apporta freschezza, verità ed emozione a una questione delicata e scabrosa come la prostituzione minorile

Recensione: Las chicas de la estación
Julieta Tobío in Las chicas de la estación

Il 72mo Festival di San Sebastian ha presentato in anteprima mondiale, in una proiezione di gala organizzata da RTVE, Las chicas de la estación [+leggi anche:
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, il nuovo lavoro di Juana Macías (nominata al Goya come miglior regista esordiente nel 2010 per Planes para mañana [+leggi anche:
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e attualmente sulla cresta dell’onda per la serie Las abogadas, che sarà presto trasmessa sullo stesso canale), lunedì 23 settembre, Giornata internazionale contro lo sfruttamento sessuale e la tratta di donne e bambini. La prostituzione minorile è proprio il tema centrale di questo film, che si ispira sia a casi mediatici di minori sotto tutela cadute nelle mani di protettori, sia allo stupro di gruppo ai danni di una ragazza a Maiorca nel 2019.

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Il film presenta Jara, Alex e Miranda, ragazze cresciute in un centro educativo senza sapere cosa sia l'amore incondizionato, poiché provengono da famiglie problematiche o sono state abbandonate alla nascita. Ma il compleanno della prima si avvicina e vogliono festeggiarlo in grande stile andando al concerto della loro regina della trap preferita: ma non hanno soldi, né molti modi per procurarseli, anche se c'è una ragazza più grande del quartiere che offre loro appuntamenti sessuali con adulti nei bagni della stazione. A poco a poco, si ritrovano invischiate in una rete che include feste private di alto bordo...

Co-sceneggiato da Macías e Isa Sánchez (Alegría [+leggi anche:
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), questo lungometraggio si affida alla freschezza e all'espressività di un cast guidato da Julieta Tobío, Salua Hadra e María Steelman al loro primo lavoro davanti alla macchina da presa dopo essere state selezionate ai casting. In queste giovani ed energiche attrici – molto credibili nonostante la loro scarsa esperienza nel campo della recitazione – e in una onnipresente colonna sonora urban – in cui si ascoltano brani di Gata Cattana, La Blackie, La Zowi, Dalila… che parlano di sopravvivenza, violenza e sradicamento – risiede la forza emotiva di un film dignitoso, agile e divertente che ricorda altre cronache giovanili ambientate nelle classi più povere, come il cinema quinqui degli anni Settanta di Eloy de la Iglesia (dove alcuni ragazzi vendevano il proprio corpo per poter comprare la droga) o Barrio (1998) di Fernando León de Aranoa, ma ancorato alla sporca e crudele contemporaneità.  

Così, Las chicas de la estación diventa non solo un rispettabile ed efficace film di denuncia, ma anche un'ode all'amicizia e alla sorellanza, poiché queste giovani donne finiscono per formare qualcosa di simile a una famiglia sincera, trovando nelle loro empatiche amiche il sostegno, la comprensione e l'affetto che avevano sempre desiderato.

Las chicas de la estación è prodotto da FeelGood Media, Kowalski FilmsLa Perifèrica Produccions e Las chicas de la estación A.I.E. con la partecipazione di RTVE, IB3 e Movistar Plus+. Il film uscirà in Spagna nell'ultimo trimestre del 2024 distribuito da A Contracorriente Films; le vendite internazionali sono a cura di Film Factory.

(Tradotto dallo spagnolo)

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