SAN SEBASTIAN 2024 New Directors
Recensione: Bagger Drama
- Il regista svizzero Piet Baumgartner esplora con sensibilità e onestà il processo di guarigione di una famiglia di lavoratori dopo la tragica perdita di una figlia

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intervista: Piet Baumgartner
scheda film] è il primo lungometraggio di finzione del regista svizzero Piet Baumgartner, con il quale partecipa alla sezione New Directors del Festival di San Sebastian. Il film si apre con l'immagine di un cielo azzurro brillante attraversato da due pale da bulldozer, che eseguono una sorta di danza tanto strana quanto commovente. È un bel modo per introdurci alla vita quotidiana della famiglia protagonista. Sono un padre, una madre e il loro giovane figlio. Tutti e tre lavorano insieme nel settore del noleggio e della riparazione di escavatori e altre macchine edili. E tutti e tre, come scopriamo pochi minuti dopo l'inizio del film, stanno attraversando il processo di elaborazione del lutto per la morte della figlia e della sorella.
La perdita e le difficoltà di questa piccola famiglia a portare avanti il proprio dolore sono presenti in tutto il film. Ma lungi dal crogiolarsi in quel dolore e dal sottolineare la drammaticità di una situazione già tragica, Baumgartner sceglie di enfatizzare il processo di ricostruzione individuale dei suoi protagonisti. E questo implica l'affrontare emozioni a lungo sepolte che, una volta venute alla luce, cambiano completamente il modo in cui i personaggi si relazionano tra loro. La mancanza di comunicazione tra i genitori e il figlio, ma anche in un matrimonio forse non così saldo come la ferita che minaccia di spezzarlo, è la causa scatenante di tutti i conflitti che il film ritrae con sapienza e sensibilità. Tutti soffrono, tutti cercano di trarre forza da dove non è possibile trovarla, per andare avanti, e tutti commettono errori. Forse la qualità più grande del film è la maestria con cui ritrae le complessità emotive dei suoi protagonisti. Senza manicheismi o espedienti, Bagger Drama cattura il profondo amore che i membri di questa famiglia indubbiamente nutrono l'uno per l'altro. Ma ritrae anche i sentimenti meno virtuosi che portano questi tre esseri smarriti a ferire le persone che più comprendono il loro dolore: se stessi.
Il film si svolge con semplicità e fluidità, i colpi di scena di questo dramma sono affrontati con onestà e saggezza, facendo sì che lo spettatore segua con attenzione l'evoluzione dei personaggi, con i quali è inevitabile empatizzare. Centrale è la capacità della macchina da presa di Baumgartner di cogliere i dettagli dell'ambiente in cui si muovono le sue creature. Le macchine, gli edifici industriali, il fiume e il suo paesaggio, tutti questi elementi si combinano per produrre immagini di grande bellezza e potere evocativo. Il miglior esempio è un momento di climax emotivo che coincide con la coreografia di pale di escavatore che oscillano in aria. È impressionante come il film riesca a trasmettere così tante emozioni profonde attraverso i movimenti di queste enormi macchine senza cuore. Il cuore dei protagonisti e dei tre attori che li interpretano, che fanno un lavoro eccezionale. Vincent Furrer nel ruolo del figlio, Phil Hayes nel ruolo del padre e, soprattutto, Bettina Stucky nel ruolo dell'adorabile madre di questa famiglia, offrono tre performance difficilmente dimenticabili.
Bagger Drama è prodotto dalla società svizzera Dschoint Ventschr Filmproduktion AG.
(Tradotto dallo spagnolo)
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