email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

SAN SEBASTIAN 2024 New Directors

Recensione: Los últimos románticos

di 

- David Pérez Sañudo accetta l'incarico di adattare sullo schermo l'omonimo romanzo di Txani Rodríguez, creando un film dall'atmosfera triste dove solo la fantasia consente alcuni momenti di gioia

Recensione: Los últimos románticos
Miren Gaztañaga in Los últimos románticos

Ane [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: David Pérez Sañudo
scheda film
]
fu il trampolino di lancio per il regista di Bilbao David Pérez Sañudo: il film fu presentato quattro anni fa nella sezione New Directors del Festival di San Sebastian e ha poi vinto tre premi Goya (su cinque nomination). Il suo secondo lungometraggio, Los últimos románticos (Azken erromantikoak) [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, viene ora presentato in anteprima nella stessa sezione del festival basco ed è la sua risposta all'incarico ricevuto dai produttori di trasformare in immagini l'omonimo libro di Txani Rodriguez.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Il film è incentrato su Irune (interpretata da Miren Gaztañaga), una donna insicura con tendenze ipocondriache che lavora in una fabbrica di carta in un villaggio del nord della Spagna. La sua vita relazionale si limita ai colleghi di lavoro, a un vicino di casa con un figlio problematico e a un'operatrice telefonica della Renfe a cui chiede gli orari dei treni che non riesce mai a prendere. Quando le viene riscontrato un nodulo al seno e viene coinvolta in una controversia sul lavoro – e in un'altra con i vicini di casa – la sua vita prenderà finalmente una svolta necessaria, offrendole l'opportunità che, forse inconsapevolmente, aveva sempre aspettato.

Pérez Sañudo, come già in Ane, ritrae con maestria questo paesaggio nordico e nuvoloso che conosce bene, a cui aggiunge una dose extra di tristezza con una fotografia spenta, grigia e volutamente brutta che ricorda i film dei fratelli Dardenne e che finisce per impregnare di dolore l'intera durata di un film difficile da guardare. Perché sono tutte piccole disgrazie quelle che cadono come bombe silenziose attorno alla nostra antieroina, una donna ritirata, silenziosa e ipersensibile, che soffre di solitudine e che riesce a sfuggire al grigiore che la circonda solo attraverso pensieri romantici.

Inoltre, lo sfruttamento sul posto di lavoro, gli abusi familiari e la minaccia della malattia aggiungono ingredienti densi, intensi e gravi a un lungometraggio sceneggiato dallo stesso regista con la sua collaboratrice abituale Marina Parés, e che implora solo di prendere un'altra boccata d'aria prima di immergersi nuovamente nella negatività. Tutto ciò rende Los últimos románticos un'esperienza scomoda da guardare, anche se, grazie al cielo, alla fine sembra che gli eventi spingano la protagonista a dare una nuova direzione alla sua monotona esistenza, uscendo da uno stato quasi paralizzante che fino a quel momento rendeva difficile per lo spettatore stabilire un legame emotivo con lei. Anche se, come sottolineano i responsabili di questo film, per questo personaggio centrale – e per noi – rimarrà sempre la fantasia come arma infallibile per sfuggire all'orrore.

Los últimos románticos è una coproduzione di La Claqueta PC e Irusoin in coproduzione con Irune e Miguel Maria AIE, La Cruda Realidad e Miami Film Gate (Stati Uniti). Il film uscirà nei cinema spagnoli il 15 novembre, distribuito da A Contracorriente Films. Le vendite internazionali sono a cura di Latido Films.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dallo spagnolo)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy