Recensione: Bodegón con fantasmas
di Júlia Olmo
- Enrique Buleo presenta un'interessante opera prima piena di umorismo nero e costumbrismo sui fantasmi che ci abitano

Un padre morto riappare la notte di Halloween. Un uomo che sta morendo trova la forma di tornare come fantasma. Un prete sta per lasciare il sacerdozio. Un'altra donna anziana aspetta che l'amore appaia tra i morti. Una coppia in difficoltà economiche finge l'esistenza di presenze paranormali. Queste sono le cinque storie che compongono Bodegón con fantasmas [+leggi anche:
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intervista: Enrique Buleo
scheda film], il primo lungometraggio di Enrique Buleo, interpretato da attori solitamente non protagonisti come Consuelo Trujillo, Fernando Sansegundo, Enric Benavent, Nuria Mencía e Pilar Matas, presentato al Festival di Sitges.
Con i codici della tragicommedia rurale (l'intero film si svolge in un piccolo villaggio della Mancia, in una Spagna deserta) e del costumbrismo, Bodegón con fantasmas racconta le storie di una generazione, di un mondo che sta scomparendo o le cui persone non hanno potuto vivere come avrebbero voluto. Con protagonista la terza età, attraverso l'umorismo nero e assurdo, il surrealismo misto a un certo iperrealismo, il fantastico e il folklore manchego, il film parla di temi molto attuali come i conflitti legati all'identità intima e collettiva, il genere, come siamo cambiati (anche se non molto) rispetto a questi temi, il significato (e l'insensatezza) della fede, la vedovanza delle donne di quella generazione come un tabù (e l'assenza di amore e desiderio nelle loro vite), la precarietà di un'altra generazione, l'irruzione del terrificante e del soprannaturale nella realtà, e il desiderio di fuggire da questo mondo.
Anche se a volte sembra di aver già visto questo film tante volte, con un umorismo che ricorda altri film del cinema spagnolo costumbrista e di genere più marginali (chiaramente ispirati a registi come José Luis Cuerda, Luis García Berlanga o più recenti come Chema García Ibarra o lo stesso Juan Cavestany, uno dei produttori del film), Enrique Buleo raggiunge anche una certa originalità e capacità di sorprendere. Una delle grandi virtù del film risiede proprio in questa mescolanza di toni, nell'ironia, nell'immaginazione e nella leggerezza con cui affronta questioni che nella realtà sarebbero serie o trascendentali (molte delle quali ancora tabù) e riesce a farci ridere; nel modo in cui coglie l'inappropriatezza con cui l'apparentemente assurdo e banale spesso irrompe nelle cose importanti della vita, nel modo in cui il fantastico si interseca con il reale. Anche nell'umanità, nella grazia e nella tenerezza con cui racconta i suoi personaggi, le loro usanze e credenze, le idiosincrasie di un luogo e della sua gente, con dialoghi tanto divertenti quanto strani, come quando una donna, invocando un uomo morto che crede essere la sua ultima possibilità di trovare l'amore, dice: “Se sei dentro, fammi sentire qualcosa”.
Bodegón con fantasmas è un film pieno di umorismo, un film irregolare, a volte audace e con personalità, altre volte troppo banale. Una commedia nera sulla presenza della morte nella vita, sui fantasmi che ci abitano; un film che sa giocare con arguzia e una certa magia con il simbolismo del fantastico, facendo della figura del fantasma la metafora di un mondo spettrale che scompare o che non potrebbe esistere.
Bodegón con fantasmas è una produzione Quatre Films (Spagna) in coproduzione con le compagnie Cuidado con el perro (Spagna), Sideral (Spagna) e This and That (Serbia).
(Tradotto dallo spagnolo)
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