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LONDRA 2024

Recensione: Sanatorium Under The Sign of the Hourglass

di 

- I gemelli Stephen e Timothy Quay tornano al cinema con un lungometraggio allucinato che si prende gioco del tempo, ispirato dai racconti dello scrittore Bruno Schulz

Recensione: Sanatorium Under The Sign of the Hourglass

Presentato alle Giornate degli autori di Venezia e nella sezione Dare dell’ultima edizione del BFI London Film Festival, Sanatorium Under The Sign of the Hourglass [+leggi anche:
intervista: Quay Brothers
scheda film
]
è l'ultima fatica dei fratelli Stephen e Timothy Quay che tornano a misurarsi con l’opera di Bruno Schulz, autore molto amato dai due registi americani che già avevano adattato in precedenza un altro racconto dello scrittore ebreo polacco, Street of Crocodiles, nel 1985.

La trama di Sanatorium Under The Sign of the Hourglass è scarna: il cittadino Josez si reca a un sanatorio per accudire il padre morente e scopre che qui la percezione del tempo e dello spazio hanno una dimensione diversa rispetto al normale corso delle cose. Su questo breve impianto narrativo i fratelli Quay imbastiscono un’opera dai toni folli e macabri che si dilata fino a coprire ogni brandello dell’esistenza. Le invenzioni figurative, immaginate da una messa in scena oscura e vibrante, sono costituite da immagini girate in studio alternate a uno spettrale stop-motion, per ricreare ambienti e situazioni che piombano lo spettatore in incubo senza fine.

Questa atmosfera surreale, che mischia l’orrore al comico, è tipica di una certa letteratura mitteleuropea dell’inizio del XX secolo (Bruno Schulz cita Kafka fra le sue influenze) e i fratelli Quay ne maneggiano il materiale in maniera molto libera, divertendosi a giocare col tempo e dilatando le scene in maniera quasi psichedelica. Questo mondo malato e zeppo di personaggi bizzarri secondo i fratelli Quay può essere restituito solo grazie all’animazione, riducendo i dialoghi al minimo e dando corpo alla fantasia di Schulz con le immagini e i suoni. Le peripezie attraversate da Josez hanno infatti del picaresco: ritroverà il padre per poi perderlo per sempre. Si scinderà in tre, uno tornerà a casa, l’altro vagherà per sempre nel sanatorio, l’ultimo morirà.

Proprio come i suoi personaggi assurdi, anche Sanatorium Under The Sign of the Hourglass è un'opera che sta fuori dal tempo, lontano da mode e vizi contemporanei, rivolta verso il passato e che guarda ai posteri. Quello costruito dai fratelli Quay è un mondo così etereo e sfuggevole che paradossalmente è destinato a durare, in quell’ammasso confuso di memorie che chiamiamo cinema.

Sanatorium Under The Sign of the Hourglass è prodotto da Koninck Studios SpK Galicia (UK) e IKH Pictures Production (Polonia) e co-prodotto da The Match Factory (Germania) e Adam Mickiewicz Institute (Polonia), in associazione con Telewizja Polska (Polonia). The Match Factory si occupa anche delle vendite internazionali.


Photogallery 29/08/2024: Venice 2024 - Sanatorium Under the Sign of the Hourglass

4 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Quay Brothers
© 2024 Isabeau de Gennaro for Cineuropa @iisadege

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