Recensione: The Opera! - Arie per un’eclissi
- Il melodramma dell'opera lirica, il surrealismo degli effetti digitali e l'audacia del mondo della moda si incontrano nel film di Davide Livermore e Paolo Gep Cucco

Davide Livermore, regista con oltre vent'anni di esperienza nei maggiori teatri d'opera, e Paolo Gep Cucco, direttore creativo specializzato in video design per opere liriche, portano la loro collaborazione nata sui palcoscenici teatrali al cinema con The Opera! - Arie per un’eclissi, proiezione speciale nella Festa del Cinema di Roma. E qui il mezzo cinematografico veicola la messa in scena di una grande storia operistica con una sensibilità moderna. Il mito di Orfeo ed Euridice costituisce così la cornice di un viaggio metafisico nell'aldilà.
Il film si apre con la gioia del giorno del matrimonio, per poi prendere una piega tragica quando Euridice (Maria Battistelli) viene uccisa e rapita da Mefistofele (Erwin Schrott). Orfeo (Valentino Buzza) si lancia alla ricerca della ragazza, aiutato dall'impertinente tassita Caronte (Vincent Cassel). La sequenza di apertura, ambientata in una città ispirata ai dipinti metafisici di Giorgio de Chirico, si svolge con intensità drammatica, utilizzando tecniche di greenscreen che ricordano Sin City, e culmina in un inseguimento in auto che conduce all'Hotel Hades degli inferi.
Gran parte del mondo sotterraneo del film è realizzato in CGI, poiché quasi tutto il film è stato girato su un set virtuale, con un uso solo occasionale di elementi fisici come veicoli o scenografie minimaliste. L'opulenza visiva tipica di Livermore è evidente in tutto il film, ogni scena è un episodio distinto, rappresentato separatamente con il proprio simbolismo visivo. Alcuni riferimenti sono universali, come Orfeo che gioca a scacchi con Mefistofele come nella scena iconica ne Il settimo sigillo di Ingmar Bergman, mentre altri sono più moderni, come Orfeo intrappolato in una lavatrice industriale sovradimensionata nel seminterrato dell'hotel.
The Opera! combina arie tradizionali con paesaggi sonori elettronici contemporanei, fondendo brani classici di Puccini, Handel e Verdi in una versione più pop, che ascoltiamo accanto a The Power of Love di Frankie Goes to Hollywood. La fusione di una tragica storia operistica di un amore sfidato dal destino e dalla morte con arrangiamenti musicali contemporanei e immagini surreali si traduce in un musical che trascende i ranghi degli aficionados dell'opera.
Nonostante il film si affidi a scenografie digitali, la vasta esperienza di Livermore nel teatro è evidente. Molte scene sembrano allestimenti teatrali, esaltati dalla flessibilità della produzione video, che permette ai personaggi di abitare ambienti ultraterreni e immersivi. Il film è anche un omaggio al teatro stesso. I registi hanno abbracciato l'approccio meta-narrativo di Orfeo ed Euridice come cantanti d'opera negli inferi, adattando al contempo il momento culminante del mito originale. Nella versione di Livermore e Cucco, Orfeo deve cantare Nessun Dorma senza dimenticare per chi lo sta cantando per salvare il suo amore.
Mentre continua la convergenza tra teatro e cinema - esemplificata dalla crescente popolarità dei concerti filmati e delle rappresentazioni teatrali nei cinema - The Opera! getta un ponte tra lo spettacolo musicale e la narrazione della trama. Oltre al paesaggio onirico digitale del viaggio di Orfeo attraverso gli inferi, il coinvolgimento di Dolce & Gabbana come co-produttori ha avuto un ruolo importante nella definizione dell'identità visiva del film. I disegni dei costumi dell'azienda portano sullo schermo un'estetica opulenta, fondendo la grandezza dell'opera con il gusto per la moda. Questa convergenza di moda, cinema e teatro musicale trasforma il mito classico in uno spettacolo moderno.
The Opera! - Arie per un’eclissi è prodotto dall’italiana Showlab con RAI Cinema e Dolce & Gabbana. Pulsar Content si occupa delle vendite internazionali.
(Tradotto dall'inglese)
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