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POPOLI 2024

Fiore Mio di Paolo Cognetti inaugura il Festival dei Popoli

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- A Firenze, dal 2 al 10 novembre, documentari internazionali e italiani in concorso e ospiti speciali come Albert Serra, Christine Angot, Pietro Marcello e Alice Rohrwacher

Fiore Mio di Paolo Cognetti inaugura il Festival dei Popoli
Fiore Mio di Paolo Cognetti

La 65ma edizione del Festival dei Popoli, la rassegna internazionale di cinema documentario più antica in Europa, si terrà dal 2 al 10 novembre a Firenze e sarà inaugurata dall’anteprima italiana di Fiore Mio [+leggi anche:
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, il primo film scritto, diretto e interpretato dallo scrittore Paolo Cognetti, presentato in anteprima mondiale al Locarno e nelle sale italiane dal 25 novembre. Il festival partirà poi con Qui è altrove di Gianfranco Pannone, storia tra teatro e carcere ambientata nell’istituto di detenzione di Volterra, e A New Kind of Wilderness [+leggi anche:
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di Silje Evensmo Jacobsen, su una piccola fattoria in una foresta norvegese (per la sezione Habitat).

Nove i film del Concorso Internazionale Lungometraggi, tutte coproduzioni europee, che saranno premiati da una giuria composta dal regista Martin Solà (Argentina), la regista Kumiana Novakova (Croazia) e la produttrice Michela Pini (Svizzera). Si tratta di The Flats [+leggi anche:
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intervista: Alessandra Celesia
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di Alessandra Celesia, ambientato a Belfast, vincitore di Docs Ireland e CPH:DOX 2024; Une Famille [+leggi anche:
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della scrittrice e drammaturga francese Christine Angot, documentario radicale sul tema dell’incesto, selezionato in Encounters della Berlinale 2024 (la regista incontrerà il pubblico); il britannico Mother Vera [+leggi anche:
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di Cécile Embleton e  Alys Tomlinson, che si inoltra nel mondo di una giovane suora ortodossa, in concorso a Visions du Réel 2024, così come a Kamay [+leggi anche:
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dei registi afgani lyas Yourish e Shahrokh Bikaran, su una famiglia hazara dopo il suicidio di una delle figlie; Fuga [+leggi anche:
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intervista: Bénédicte Lienard e Mary J…
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di Mary Jiménez e Bénédicte Lienard, viaggio alla ricerca dei fantasmi del passato del Perù; Bogancloch [+leggi anche:
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intervista: Ben Rivers
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di Ben Rivers, su un mistico contemporaneo che vive secondo il ritmo della natura (era in concorso a Locarno); Pink Dolphin di Didier D'Abreu (Francia, Brasile), su una leggenda amazzonica; Terra incognita [+leggi anche:
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intervista: Enrico Masi
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di Enrico Masi (Italia), in prima mondiale, confronto sulle Alpi tra una famiglia che vive senza elettricità e un impianto per la fusione atomica in costruzione; il tedesco Angry Spirits di Iris Pakulla, in prima mondiale, sulle minacce che incombono sulle popolazioni indigene della Mongolia.

Il Concorso Italiano propone in gara 7 documentari: si comincia con la prima mondiale di Cose che accadono sulla terra di Michele Cinque, ritratto di una famiglia di moderni cowboys; in prima assoluta anche In perpetuo di Federico Barassi, su un’antica pratica di pesca, i trabucchi; di diritti sul lavoro racconta Portuali di Perla Sardella, ambientato a  Genova; Pensando ad Anna di Tomaso Aramini è un flashback negli anni Settanta con il terrorismo di sinistra (direttore della fotografia è Peter Zeitlinger, storico collaboratore di Werner Herzog); Honeydew di Marco Bergonzi e Michael Petrolini ci porta in una località californiana alla fine degli anni '70; Valentina e i MUOStri [+leggi anche:
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di Francesca Scalisi è ambientato in un villaggio rurale siciliano sfigurato; Tineret di Nicolò Ballante ci catapulta nella vita di un ragazzo moldavo nella periferia di Roma.

Da ricordare inoltre, nella sezione Doc Highlights, la prima mondiale di To Gaza di Catherine Libert, Fred Piet, Hana Al Bayaty; l'anteprima italiana di Dahomey [+leggi anche:
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di Mati Diop, Orso d’Oro all’ultima Berlinale, e Natale fuori orario, il nuovo film di Gianfranco Firriolo scritto dal musicista Vinicio Capossela. Il regista catalano Albert Serra sarà ospite speciale di questa edizione del festival, e presenterà in prima italiana il suo Tardes de soledad [+leggi anche:
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intervista: Albert Serra
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, appena premiato con la Conchiglia d’Oro al Festival di San Sebastián. Pietro Marcello e Alice Rohrwacher saranno protagonisti del panel “Documentario italiano: verso la finzione?”. Omaggio, infine, a Judit Elek, con una retrospettiva della regista ungherese.  Tra le novità dell’edizione ci sarà “Feminist Frames”, una selezione di opere realizzate da registe sul tema della militanza, e “Habitat”, documentari dedicati all’emergenza sul futuro dell’ambiente.

Doc at Work – Industry, infine, è lo spazio dedicato a progetti work-in-progress di produzione italiana, dal 6 all’8 Novembre.

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