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BLACK NIGHTS 2024 Concorso opere prime

Recensione: Ciao bambino

di 

- L’opera prima di Edgardo Pistone è un’emozionante favola nera che racconta di amore e disperazione, ambientata nel sottobosco criminale napoletano

Recensione: Ciao bambino
Anastasia Kaletchuk e Marco Adamo in Ciao bambino

Siamo a Napoli, Rione Traiano. Il diciassettenne Attilio (Marco Adamo), costretto a ripagare i debiti accumulati dal padre (un sorprendente Luciano Pistone, padre del regista) nei confronti dell’usuraio Vittorio (Pasquale Esposito), finisce per proteggere una giovane prostituta ucraina di nome Anastasia (Anastasia Kaletchuk), di qualche anno più grande e al soldo del viscido lenone Martinelli (Salvatore Pelliccia). Il sottobosco criminale del capoluogo campano diventa lo sfondo della favola nera Ciao bambino [+leggi anche:
trailer
intervista: Edgardo Pistone
scheda film
]
, lungometraggio di debutto di Edgardo Pistone.

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Il film è stato presentato in anteprima internazionale nel Concorso opere prime del Festival di Tallinn Black Nights, dopo aver vinto il Premio per la migliore opera prima alla Festa del Cinema di Roma il mese scorso ed essere passato piuttosto in sordina tra la stampa specializzata e non.

La scelta di girare interamente in bianco e nero è particolarmente efficace. Nonostante la narrazione sia radicata nella contemporaneità, con chiari riferimenti alla guerra in Ucraina e alla Napoli odierna, questa scelta stilistica amplifica l’universalità e l’intensità della storia, creando una sospensione dell’incredulità che cattura lo spettatore. In particolare, essa risulta funzionale in alcune scene prive di dialogo, durante le quali la colonna sonora diventa protagonista, senza mai stonare.

I due giovani attori protagonisti dimostrano pienamente il loro talento, supportati dal giusto physique du rôle che ne esalta il candore e la ruvidità di chi è costretto a crescere troppo in fretta. Attilio sviluppa presto dei sentimenti molto forti nei confronti di Anastasia: è ragazzo, uomo e bambino insieme, sfoggiando al contempo coraggio e ingenuità. Anastasia, prevedibilmente, fatica a raccontarsi. Devastata dal suo presente, è fuggita dal suo paese in guerra e lontana dalla sua famiglia.

Più in generale, il casting è uno degli elementi più riusciti del film, poiché ogni singolo interprete risulta perfettamente in parte. L’ensemble restituisce così uno spaccato spietato e credibile di una comunità dove i figli sono costretti a ripagare i debiti e le colpe dei propri genitori, restando intrappolati in esistenze misere e senza via di fuga.

Con grande coraggio e una cifra autoriale ben distinta – cosa assai rara per un’opera prima, specialmente se si guarda al panorama cinematografico italiano degli ultimi anni – Pistone riesce a raccontare una storia ambientata in un mondo ampiamente esplorato sul piccolo e grande schermo, portando però una visione unica, senza mai scadere nel patetismo e nello stereotipo, e costruendo conflitti e personaggi con grande profondità.

Ciao bambino è un film genuino e memorabile, sorretto da un comparto tecnico impeccabile. Sebbene il percorso narrativo non sorprenda per originalità, il film offre un’esperienza emotivamente intensa ed emozionate, capace di lasciare il segno. In buona sostanza, possiamo intuire senza troppe difficoltà cosa succederà, ma non sappiamo come e quando.

Ciao bambino è una produzione italiana targata Anemone Film, Bronx Film, Minerva Pictures e Mosaicon Film. Minerva Pictures si occupa anche delle vendite internazionali del film.

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