BLACK NIGHTS 2024 Critics’ Picks
Recensione: Moor
- Per la prima volta Adilkhan Yerzhanov si sposta in un contesto urbano per raccontare la storia di un “Rambo kazako” in missione per salvare la moglie e il figlio del fratello dalla mafia

Il regista kazako Adilkhan Yerzhanov è al suo terzo film quest'anno. Dopo Steppenwolf e Cadet, presentati in anteprima all'IFFR, ha presentato il suo ultimo lavoro, Moor [+leggi anche:
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scheda film], al pubblico mondiale nel concorso Critics' Picks del Black Nights Film Festival di Tallinn. Questo tipo di ritmo produttivo potrebbe sembrare troppo maniacale o "seriale" per molti, ma è qualcosa che Yerzhanov fa spesso come parte del suo approccio molto intuitivo, che combina il realismo sociale con il cinema di genere. Realizza i suoi film attraverso un cast che comprende sia attori esordienti che professionisti, e li cosparge di riferimenti che derivano dalla sua cinefilia.
Con Moor però le cose potrebbero sembrare diverse, dal momento che Yerzhanov non ambienta la trama nel villaggio di Karatas o in quell’atmosfera semiseria della piccola corruzione. Questa volta ci troviamo in una grande città impregnata di corruzione, con una trama arricchita da riferimenti ai film d'azione statunitensi e che tocca i temi politicamente sensibili delle guerre sovietiche e russe all'estero.
La prima cosa che apprendiamo del protagonista, Beibaris Kumanov, alias Moor, viene da un cartello che ci informa che è stato in area di combattimento nel 2023 e che ha disertato durante la riabilitazione. Sullo sfondo della pulsante colonna sonora synth-heavy di Sandro Di Stefano, Yerzhanov ci mostra il protagonista (Berik Aitzhanov) in una stanza con altri veterani di guerre diverse, che si confidano con il terapeuta. Ma non lui - non ora e non per il resto del film - perché è talmente scioccato da tutte le uccisioni che ha commesso che un fantasma con il viso nero lo segue dappertutto.
Il percorso lo riporta nel suo Paese d'origine, il Kazakistan, e nella metropoli senza nome dove viveva suo fratello, soprannominato Houdini. All'altezza del suo soprannome, il fratello è scomparso dopo essersi indebitato con un potente mafioso (Zhandos Aibasov), sempre vestito con una giacca di pelle di serpente, che ha il controllo persino della polizia. Incurante del pericolo, Moor va ad aiutare la cognata dai capelli rossi Maria (Anna Starchenko) e il nipote Tom (Insar Romankov). Moor ha il potere di un esercito di un solo uomo, ma le sue ferite interiori gli impediscono di uccidere altre persone. Ma questo non significa che non possa far loro del male.
Moor è un gioiello del cinema di genere, scritto con cura e diretto magistralmente da Yerzhanov, che in ogni scena sembra trovare la soluzione perfetta, splendidamente girato da Yerkinbek Ptyraliev e montato in modo incisivo da Arif Tleuzhanov. Sebbene si tratti del primo action-thriller quasi completamente ambientato in città, Yerzhanov sembra trovarsi più a suo agio che mai, trovando la sfumatura perfetta tra la lucentezza delle luci al neon e la sporcizia da B-movie. E poi riesce a spremere da tutti gli attori delle performance azzeccate: Berik Aitzhanov, l'attore consueto di Yerzhanov, ha un compito ancora più complesso dei suoi colleghi, poiché i suoi mezzi espressivi sono piuttosto limitati dal fatto che il suo personaggio non parla mai, ma riesce comunque a dare una grande interpretazione attraverso minimi gesti.
Ciò che rende Moor una visione particolarmente piacevole è la fitta rete di riferimenti che Yerzhanov è riuscito a tessere nel film. In sostanza si tratta della storia del "Rambo kazako" in una tipica ambientazione da B-movie, ma il regista l'ha arricchita con intelligenti accenni a veri e propri maestri, vecchi e nuovi, come John Milius, Walter Hill, Nicolas Winding Refn, Takashi Miike e altri. Questo è esattamente quel genere di film che spesso ci sfuggono, sia ai festival che nei cinema, e rappresenta una nuova tappa nella già impressionante carriera di Yerzhanov.
Moor è una coproduzione kazako-francese di Short Brothers e Arizona Films Productions.
(Tradotto dallo spagnolo)
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