Recensione: Puisque je suis née
- Jawad Rhalib racconta di una ragazza di un piccolo villaggio dell'Alto Atlante che lotta per continuare gli studi, offrendo un sottile ritratto di una popolazione rurale tormentata dalla miseria

Dopo aver suscitato scalpore con il suo lungometraggio di finzione Amal [+leggi anche:
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scheda film], che trattava le problematiche di un’insegnante confrontata con la questione della libertà di espressione, Jawad Rhalib torna al documentario, genere nel quale si è distinto più volte, con film come El Ejido, la loi du profit e Au temps où les Arabes dansaient [+leggi anche:
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scheda film]. In questo nuovo film, Puisque je suis née [+leggi anche:
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scheda film], presentato in anteprima al Cinemamed, approfondisce un ambito di ricerca già esplorato in Fadma: même les fourmis ont des ailes [+leggi anche:
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scheda film]. Ritorna infatti nell'Alto Atlante, in un piccolo villaggio isolato da quasi tutto, dove l'accesso all'istruzione è una sfida che si rinnova ogni giorno per i bambini in generale e per le bambine in particolare.
Il film racconta di Zahira, all'ultimo anno di scuola elementare, che si trova di fronte a una scelta cruciale per il suo futuro: se continuare o meno gli studi. A scuola, la sua insegnante fa di tutto per trasmettere agli studenti il gusto per la conoscenza e per coltivare i loro sogni per il futuro. Ma nel villaggio le opinioni divergono. Divisi dalle regole tacite che prevalgono in questa micro-società, donne e uomini discutono, ognuno per conto proprio. Mentre le donne percepiscono chiaramente sia la realtà del diventare donne sia la necessità di farsi carico della logistica quotidiana della comunità, gli uomini sottolineano il valore economico del lavoro domestico con i bambini piccoli e temono che l'esempio di una di loro possa spingere le altre ad andare altrove. filma queste conversazioni come una dialettica che espone la posta in gioco legata a queste questioni, con opinioni contraddittorie che emergono a poco a poco e senza giudizio.
Spesso nascosta nell'ombra, Zahira ascolta, interpreta e digerisce le opinioni degli adulti per alimentare le proprie convinzioni. Il film è il racconto della sua emancipazione, ma anche della lotta che intraprende, avendo al suo fianco, nonostante le iniziali reticenze, il padre che accetta di andare controcorrente rispetto al parere della maggioranza per mandare la figlia a studiare, ma che sottolinea come questo gesto debba essere inteso come un investimento. Zahira diventa la sua scommessa sul futuro: il futuro della famiglia poggerà sulle sue spalle.
Ritratto di Zahira, che lotta contro gli arresti domiciliari promessi dalle sfide territoriali e sociali che caratterizzano il suo villaggio, Puisque je suis née ci dà il senso della lunga vita dei suoi abitanti, attraverso un approccio contemplativo che si prende il tempo di osservare il passare delle stagioni. E la natura si prende un'ultima volta il suo tempo, quando il terribile terremoto che ha devastato la regione nel settembre 2023 chiude la storia. Mettendo in luce la dura realtà di queste popolazioni rurali, il terremoto contribuisce in ultima analisi a rendere il destino di Zahira un'eccezione, ma anche una fonte di speranza, un possibile esempio di emancipazione attraverso l'istruzione.
Puisque je suis née è prodotto da R&R Production (Belgio e Marocco) e da Scope Pictures (Belgio). Le vendite internazionali sono affidate a Belgian Docs.
(Tradotto dal francese)
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