Holy Rosita è il vincitore di Torino Film Festival
- L’opera prima del belga Wannes Destoop è il miglior fim; premiati anche Vena di Chiara Fleischhacker, L’Aiguille di Abdelhamid Bouchnack e Madame Ida di Jacob Møller

La 42ma edizione del Torino Film festival si è conclusa con la vittoria di Holy Rosita [+leggi anche:
recensione
scheda film], opera prima di Wannes Destoop. Il giovane regista belga aveva sviluppato la sceneggiatura di questo film al TorinoFilmLab nel 2020. Destoop si era fatto conoscere nel 2011 con il cortometraggio Badpakje 46, vincitore del Premio della Giuria al Festival di Cannes. Prodotto dalla società fiamminga De Wereldvrede, il suo lungometraggio d’esordio aveva aperto il festival di Ostenda a fine gennaio per poi uscire nelle sale in Belgio il 14 febbraio scorso. Con grande sensibilità, il film racconta la storia di una donna (l'attrice teatrale Daphne Agten qui al suo primo ruolo cinematografico) che desidera disperatamente diventare madre, ma le persone intorno a lei la disapprovano perché riesce a malapena a badare a se stessa. “Il mio amore per gli emarginati è la ragione principale per cui voglio raccontare storie e fare film”, dichiara il regista. “Voglio dare luce a contesti e persone che troppo spesso rimangono nell'ombra e che il cittadino medio giudica senza sapere davvero cosa si cela dietro. Con Holy Rosita, ho voluto raccontare una storia commovente e piena di speranza, una storia di madri e figli, di anime vulnerabili, etichettate come emarginati dalla società, ma che hanno comunque diritto alla felicità”.
Il Premio speciale della Giuria IWonderfull è andato a Vena [+leggi anche:
intervista: Chiara Fleischhacker
scheda film] della tedesca Chiara Fleischhacker, un’altra storia drammatica di maternità combattuta. Con la sceneggiatura di Vena, Fleischhacker aveva vinto nel 2022 il Thomas Strittmatter Award. A Vena è andato anche il Premio FIPRESCI.
Il Premio per la miglior sceneggiatura è stato assegnato a L’Aiguille del tunisino Abdelhamid Bouchnack, film sul difficile tema dei bambini “intersessuali” nella società araba. Due i premi per la migliore interpretazione: il primo al trio femminile protagonista di Madame Ida [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film], del danese Jacob Møller: Flora Ofelia Hofmann Lindahl, Christine Albeck Børge, Karen-Lise Mynster; il secondo a River Gallo, regista attorƏ, modellƏ e attivista per i diritti intersessuali salvadoregnƏ-americanƏ per Ponyboi, del colombiano Esteban Arango. Anche una menzione per il film ucraino Dissident [+leggi anche:
recensione
scheda film] di Stanislav Gurenko e Andrii Alferov.
Miglior documentario è stato giudicato la produzione franco-tedesca Le Retour du Projectionniste [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Orkhan Aghazadeh
scheda film], primo lungometraggio di Orkhan Aghazadeh, ambientato tra le montagne dell'Azerbaigian. Premio speciale della giuria, ex aequo, a I'm Not Everything I Want to Be [+leggi anche:
recensione
intervista: Klára Tasovská
scheda film] della regista ceca Klára Tasovská, che aveva avuto la sua premiere mondiale in Panorama della Berlinale 2024, e l’egiziano The Brink of Dreams [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Nada Riyadh, Ayman El Amir
scheda film] di Ayman El Amir e Nada Riyadh, presentato alla Semaine de la Critique a Cannes, dove ha vinto L'Oeil d'or.
I premi:
Concorso Lungometraggi
Premio per il miglior film
Holy Rosita [+leggi anche:
recensione
scheda film] - Wannes Destoop (Belgio)
Premio speciale della Giuria IWONDERFULL
Vena [+leggi anche:
intervista: Chiara Fleischhacker
scheda film] - Chiara Fleischhacker (Germania)
Premio per la miglior sceneggiatura
L'Aiguille - Abdelhamid Bouchnack (Tunisia)
Premio per la migliore interpretazione
Flora Ofelia Hofmann Lindahl, Christine Albeck Børge, Karen-Lise Mynster - Madame Ida [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film] (Danimarca)
River Gallo – Ponyboi (Stati Uniti)
Menzione
Dissident [+leggi anche:
recensione
scheda film] - Stanislav Gurenko, Andrii Alferov (Ucraina)
Concorso Documentari
Premio per il miglior film
Le Retour du Projectionniste [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Orkhan Aghazadeh
scheda film] - Orkhan Aghazadeh (Francia/Germania)
Premio speciale della Giuria ex aequo
I'm Not Everything I Want to Be [+leggi anche:
recensione
intervista: Klára Tasovská
scheda film] - Klára Tasovská (Repubblica Ceca)
The Brink of Dreams [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Nada Riyadh, Ayman El Amir
scheda film] - Ayman El Amir, Nada Riyadh (Egitto)
Menzione
Higher than Acidic Clouds - Ali Asgari (Iran)
Concorso Cortometraggi
Premio per il miglior film
Walk In - Haneol Park (Corea del sud)
Premio speciale della Giuria
Fire Drill - Maximilian Villwock (Germania)
Menzione
Someone's Trying to Get In - Colin Nixon (Canada)
Altri premi
Premio FIPRESCI Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica
Vena - Chiara Fleischhacker
Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.