SUNDANCE 2025 Concorso World Cinema Dramatic
Recensione: Sauna
di Olivia Popp
- Il regista esordiente Mathias Broe porta sul grande schermo la bellezza del desiderio non eteronormativo con una storia d'amore tra un uomo cis con gli occhi da cerbiatto e la sua amante trans

"Se vuoi qualcosa dalla vita, devi afferrarla - che si tratti di soldi o di cazzi, o di entrambi, se vogliamo". Anche se non è sicuro che lo prenderà nel modo in cui è inteso, questo è il consiglio dato a Johan (Magnus Juhl Andersen) dal suo amico Asif (Dilan Amin) nel primo lungometraggio del regista danese Mathias Broe, Sauna [+leggi anche:
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intervista: Mathias Broe
scheda film], in anteprima mondiale nel Concorso World Cinema Dramatic del Sundance. Con cinque cortometraggi all'attivo, Broe si butta a capofitto nel mondo dei lungometraggi con una forte padronanza dello stile e una passione tangibile per rendere vibranti sullo schermo i corpi e le storie queer. Il film è stato scritto da Broe con lo sceneggiatore esordiente William Lippert, sulla base dell'omonimo libro di Mads Ananda Lodahl.
Johan lavora nell'unica sauna gay di Copenaghen, dove lo troviamo a pulire un pannello trasparente dotato di glory hole. Ma Broe dipinge la sauna più come un museo d'arte che come un rifugio, con dipinti appesi alle pareti di ogni dark room. Il nostro protagonista scorre un equivalente fittizio di Grindr, ma quello che vuole davvero è l'intimità, non l'edonismo veloce in uno spazio dominato da incontri rapidi, come quello rappresentato da queste app.
Ma proprio sull'app incontra William (interpretato dall'attore e comico transmaschile Nina Rask), un uomo trans sensibile al fatto di non aver ancora iniziato formalmente la terapia ormonale o di non essersi sottoposto a un intervento chirurgico di conferma del genere. Sebbene Johan sia inizialmente sorpreso, è chiaramente attratto da quest’uomo affascinante. Ma i guai, naturalmente, presto si abbattono sulla coppia felice: la sauna - che costringe tra l’altro William a lasciare i locali, non considerandolo un uomo - licenzia Johan per aver rubato del danaro per finanziare l'intervento chirurgico di William, e viene cacciato dal suo appartamento. Questi primi momenti del film sono come uno schiaffo in faccia, che rivela al pubblico il loro ambiente rigido, escludente e transfobico. Una conversazione iniziale vede Johan in un gruppo a cui viene chiesto se sono "gold star gays", ovvero uomini che non sono mai andati a letto con donne (un concetto che è stato più volte denunciato come transfobico e bifobico). Il regista e il direttore della fotografia Nicolai Lok operano una forte delimitazione visiva tra gli spazi cis frequentati da Johan e dai suoi amici, locali illuminati da luci stroboscopiche dove le persone possono nascondersi nell'ombra, e quelli di William e dei suoi amici: sempre colorati, ma decisamente più aperti e rilassati.
Broe costruisce in modo intricato questa complessa relazione attraverso due parti informali. La prima metà è un po' come un abbraccio caloroso e flirtante, esemplificato dal sesso e da momenti lussureggianti trascorsi insieme nella felicità iniziale di una fase di luna di miele, anche se il desiderio di Johan per William sembra a volte poco sviluppato. L'ultima parte è dedicata maggiormente alle tensioni che sorgono quando William incontra immense difficoltà con il sistema sanitario. Questa parte inizia a trascinarsi quando i litigi di Johan e William si ripetono in modo simile, e le crepe si rivelano in modo evidente.
Johan ama William "così com'è" - e allora perché William non può amare se stesso, anche se non ha accesso immediato agli ormoni o alla chirurgia? Broe chiarisce ciò che le persone cisgender danno per scontato: non è così semplice. E così, la storia d'amore centrale di Sauna si scontra tra il bisogno di una persona trans di vivere come è e il desiderio del suo partner di esprimere amore - due atti che non dovrebbero necessariamente essere in conflitto, ma che finiscono per scontrarsi a causa del sistema in cui vivono. Tuttavia, il film si chiude con una soddisfacente scintilla di speranza. Spetta al pubblico decidere se si tratta di un errore di valutazione, di una dimostrazione di vero amore o di entrambe le cose.
Sauna è prodotto dalla danese Nordisk Film Production A/S. Levendite mondiali sono affidate a TrustNordisk.
(Tradotto dall'inglese)
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