email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

FILM / RECENSIONI Spagna

Recensione: Mikaela

di 

- Nel suo nuovo film, il bolide Daniel Calparsoro tira il freno a mano, costretto da una tempesta di neve che isola dal mondo i suoi personaggi, trasformati in eroi dalla foga dell'azione

Recensione: Mikaela
Antonio Resines in Mikaela

Daniel Calparsoro è un appassionato di velocità, azione e ama mettere i suoi personaggi in situazioni davvero difficili. Basta guardare i suoi film recenti: El correo, dove supercar esagerate occupano la scena tanto quanto gli attori, e Todos los nombres de Dios [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
, dove il povero Luis Tosar non riusciva a stare fermo perché, se si fosse fermato, avrebbe rischiato che il giubbotto esplosivo attaccato al suo petto facesse esplodere non solo il suo apparato digerente, ma anche tutto il centro di Madrid. Anche il suo nuovo lungometraggio presenta auto e persone in una situazione disperata. Ma i veicoli sono ora bloccati nel mezzo di una tempesta di neve, simile a quella che ha colpito la Spagna qualche anno fa: si chiamava Filomena, ma qui assume un altro nome, che dà il titolo al lungometraggio, Mikaela [+leggi anche:
trailer
intervista: Daniel Calparsoro
scheda film
]
, in uscita domani nelle sale spagnole, distribuito da Buena Vista International.

In queste circostanze estreme, con strade chiuse e auto immobilizzate, si dipana la trama di un film con protagonista l'uomo comune incarnato alla perfezione dall'attore Antonio Resines. Il vincitore del Goya per La buena estrella, che torna al genere d'azione dopo La caja 507 e Todo por la pasta, interpreta ora un agente di polizia non proprio esemplare né come professionista né come padre di famiglia. Ma la sua presenza su un'autostrada ghiacciata, dove un furgone portavalori è stato fermato, lo costringerà a correggere il suo atteggiamento solitamente pigro, egoista e immorale.

Calparsoro tenta di intrecciare le molteplici linee narrative del suo nuovo film, un bouquet di trame più o meno intrecciate (che ricordano i film catastrofici degli anni '70, con L'inferno di cristallo e Terremoto come esempi) che mescola vari generi, dal dramma familiare al thriller, con qualche sprazzo di commedia romantica. Il film funziona come un'esperienza di intrattenimento e di evasione, ma a tratti si perdono l'intensità, il rischio e l'adrenalina che il regista – che ha esordito con Salto al vacío – infonde tipicamente nelle sue opere.

Mikaela permette a molti dei suoi attori di dimostrare il loro talento emotivo: ci sono Roger Casamajor e Adriana Torrebejano, elettrizzati da una cotta ad alto tasso di intesa sessuale, o Javier Albalá e Patricia Vico nel mezzo di una crisi coniugale. Per non parlare dell'empatia tra il disastroso poliziotto di Resines e la guardia civile alle prime armi interpretata da Natalia Azahara, che danno vita a scene da buddy movie. Tutte queste storie finiscono per oscurare il conflitto principale del film: una rapina che si rivela debole nelle mani di un regista che ha girato alcuni dei film spagnoli più emozionanti degli ultimi decenni.

Mikaela è una produzione di La Terraza Films, Atlantia, Ikiru Films, Atresmedia Cine e AP6 la película AIE.

(Tradotto dallo spagnolo)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy