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FIPADOC 2025

Recensione: Cleaning & Cleansing

di 

- L'austriaco Thomas Fürhapter apre vasti campi di riflessione immergendo la sua videocamera osservatrice e minimalista nelle molteplici dimensioni e territori delle pulizie

Recensione: Cleaning & Cleansing

“È un lavoro per uno che ha ucciso i suoi genitori”. In un'aula scolastica, un uomo è alacremente al lavoro per eliminare una macchia ostinata sul pavimento: questa è una delle rare frasi pronunciate in Cleaning & Cleansing di Thomas Fürhapter, film presentato in anteprima francese nel concorso internazionale FIPADOC dopo aver vinto un premio per il suo “approccio originale” al Festival di Ji.hlava. In effetti, il nuovo documentario del cineasta austriaco, acclamato nel 2017 per il suo primo lungometraggio The Third Option [+leggi anche:
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, non manca di personalità, per non dire di radicalità, riuscendo a creare una propria realtà, una propria temporalità, liberando in gran parte lo spazio di pensiero dello spettatore attraverso uno stile di osservazione minimalista basato su lunghe inquadrature larghe e fisse. È una sorta di lavaggio del cervello che si adatta perfettamente al soggetto del film.

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Lavare intimamente una paziente (in questo caso un manichino di cera, e non è certo un caso) in ospedale, lucidare le luci di una sala operatoria e pulire utensili, una camera d'albergo, un'aula scolastica, una chiesa, un quadro, scale, corridoi, bovindi, fogne, aerei, uno zoo, veicoli dell'esercito e una navetta spaziale... Le aree di pulizia sono innumerevoli e gli esseri umani che si dedicano a questo balletto ripetitivo, routinario e taylorista delle faccende domestiche sono così tanti che la robotica comincia ad apparire all'orizzonte, promettendo di soppiantare gli esseri umani in futuro.

Nel filmare queste molteplici variazioni di un mondo che molto spesso passa inosservato, dimostrando grande meticolosità e pazienza nel processo, Thomas Fürhapter non impone alcun tipo di punto di vista. Cerca invece di rappresentare la pulizia come un processo trasformativo che ridefinisce spazi e materiali, un atto volontario per purificare il disordine in un circolo ripetitivo senza fine. Inoltre, l'attenzione prestata dal regista all'aspetto estremamente prosaico di questa attività (gli addetti alle pulizie spolverano, piegano, lavano, puliscono, raccolgono i mozziconi di sigaretta dal sottobosco, ecc.) rivela in ultima analisi una profonda dimensione rituale della professione, che il regista ricollega al misticismo (l'acqua e il battesimo, la creazione del mondo, la purificazione cristiana del peccato) e all'etica (la visita al memoriale dell'Olocausto la dice lunga in proposito).

“Disinfezione in corso. Si prega di mantenere una distanza di sicurezza”: dal microcosmo (l'interno del corpo, gli oggetti, gli edifici, ecc.) al macrocosmo (la metropolitana, lo spazio), dal materiale all'immateriale, dagli esseri umani alle macchine, Cleaning & Cleansing intreccia un'ampia varietà di motivi sotto il suo aspetto austero. Rallentando deliberatamente il ritmo abituale di cattura della realtà, Thomas Fürhapter sottrae completamente lo spettatore a schemi di significato prestabiliti e gli lascia piena libertà di interpretazione e riflessione. Si tratta di un approccio concettuale che per alcuni potrebbe rasentare la noia, ma che trasmette comunque un'affascinante impressione di intelligenza filosofica e di lavoro altamente sottile, quasi impercettibile, sotto la superficie del mondo conosciuto.

Cleaning & Cleansing è prodotto da Electric Shadows Films.

(Tradotto dal francese)

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