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FIPADOC 2025

Recensione: The Sky Above Zenica

di 

- Nanna Frank Møller e Zlatko Pranjić ripercorrono in modo formidabile la lunga lotta dei cittadini bosniaci contro una multinazionale inquinante e le istituzioni complici

Recensione: The Sky Above Zenica

“Il cancro è ovunque nel raggio di 100 metri. Che altro c'è da dire? E questo senza contare i morti”. È nell’epicentro di un caso di inquinamento molto triste, emblema di certi eccessi industriali e politico-economici dannosi per la salute pubblica, che ci spinge l'avvincente The Sky Above Zenica [+leggi anche:
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scheda film
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della danese Nanna Frank Møller e del bosniaco Zlatko Pranjić. Il film è stato presentato nel concorso Impact del FIPADOC, dopo aver vinto premi al CPH.DOX, a Sarajevo, al Festival di Ji.hlava e a Trieste.  

Girato tra il 2017 e il 2024, il documentario si presenta come un'inchiesta in stile Erin Brockovich che segue le tracce del simpatico e tenace Samir Lemes, diplomato a Los Angeles e professore di ingegneria meccanica a Zenica, una città della Bosnia-Erzegovina situata a 50 chilometri da Sarajevo nella valle del fiume Bosna. Membro dell'associazione Eko Forum e sostenuto da un piccolo gruppo di attivisti devoti (tra cui Edita), il nostro protagonista vive in un'atmosfera dantesca fatta di fumi densi (dovuti alla totale mancanza di filtraggio o depurazione) e aria puzzolente, emessi dalla cokeria locale del gruppo ArcelorMittal, che pompa fumi 24 ore su 24. È un ambiente inondato di rifiuti tossici (in particolare benzene) che sta lentamente avvelenando la popolazione e trasformando la Bosnia nel Paese europeo con il più alto numero di morti per inquinamento atmosferico. Ma prima è necessario dimostrare la responsabilità del gigante siderurgico in questa vicenda, che ha l'obbligo legale di misurare la qualità dell'aria intorno alla fabbrica, ma che non ha fatto nulla in tal senso dal 2010, quando ha ottenuto il permesso ambientale.

“Aiutati” da un incidente molto mediatico (i fanghi rossi nel Bosna), i Davide dell'Eko Forum attaccano il loro Golia attraverso il ministero dell'Ambiente, il cui imbarazzo per il bilancio occupazione-salute pubblica è evidente. E abracadabra, appare la soluzione magica: un progetto da 46 milioni di euro per la costruzione di una centrale elettrica che utilizzerà i gas della fabbrica come fonte di energia, coinvolgendo la città di Zenica, esperti finlandesi e ovviamente ArcelorMittal, il tutto finanziato dalla BERS (Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo) nell'ambito del Green City Action Plan (lett. Piano d'azione per le città verdi). Gli esperti vanno e vengono, gli incontri pubblici si susseguono e tutti si compiacciono sotto lo sguardo perplesso e critico di Samir. Perché, alla fine, la fonte del problema non è stata risolta. Ma al nostro cittadino “eroe” non mancano né le risorse né la determinazione...

Appassionante e toccante, The Sky Above Zenica combina con successo il ritratto di un microcosmo malato (una città, i suoi abitanti, gli attivisti, una fabbrica) con questioni molto più ampie (l'inquinamento letale, le pesanti influenze economiche e politiche, il doppio linguaggio usato dai potenti per proteggersi dalle legittime proteste dei civili). Sulla scia del suo protagonista che investiga e cerca di fermare l'inquinamento indiscriminato, il film dimostra con forza quanto siano necessari l'impegno, la perseveranza e la responsabilizzazione per scalare vette apparentemente insormontabili. Ma ci ricorda anche che il cammino verso la verità e la giustizia è costellato di avversità, morti e malattie. Come sottolinea un residente di Zenica: “Chiediamo cose del tutto normali: che le leggi vengano rispettate e che i nostri figli non vengano avvelenati”.

The Sky Above Zenica è prodotto dalla società danese Magic Hour Films e coprodotto dalla società bosniaca Realstage e da HBO Max. La società croata Split Screen cura le vendite internazionali.

(Tradotto dal francese)

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