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IFFR 2025 Bright Future

Recensione: Les Arènes

di 

- Con un'opera prima che coniuga percorso iniziatico e cinema di genere, Camille Perton svela le oscure manovre che circondano i giovani talenti del calcio professionistico

Recensione: Les Arènes
Iliès Kadri e Sofian Khammes in Les Arènes

“Tutto può essere venduto, al giusto prezzo”. Con la rapida estensione del modello economico del “trading” al mondo del calcio internazionale, il valzer dei trasferimenti ha preso piede: ogni club scommette su un potenziale guadagno veloce grazie all'acquisto e alla rivendita di giovani talenti trovati nei centri di formazione. È nel cuore di questo sistema d’affari nascosto, che attira la cupidigia di innumerevoli intermediari con status più o meno sfumati (agenti, consulenti, avvocati, parenti, ecc.) e lontano dalla purezza dei sogni dei ragazzini appassionati di calcio, che la regista francese Camille Perton ha scelto di immergersi con il suo primo lungometraggio di finzione, Les Arènes, proiettato in anteprima internazionale nella sezione Bright Future del 54mo IFFR.

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“Ci sono questioni che non sono sotto il tuo controllo”. Brahim (Iliès Kadri) ha 18 anni e una qualità consolidata come attaccante nel centro di formazione dell'Olympique Lyonnais, ma la pressione sale: deve firmare il suo primo contratto da professionista. Gestito dall'affettuoso e comprensivo cugino Mehdi (Sofian Khammes), il giovane, sotto la maschera di laconica sicurezza, è molto preoccupato per il suo futuro immediato. I suoi interrogativi sono ulteriormente alimentati dall'entità delle somme di cui si parla (tra i 350.000 e i 700.000 euro all'anno, e tra 1 e 2 milioni di euro come bonus al momento della firma) e si trasformano in un'ansia sorda quando il suo club gli preferisce un altro compagno di squadra consigliato da Francis (Edgar Ramirez), un intermediario colombiano che sembra padroneggiare tutti i misteri occulti del mercato dei trasferimenti e tesse metodicamente la sua rete per mettere le mani su Brahim... Quale scelta farà il giovane? Volterà le spalle a Mehdi? Prenderà la decisione sportiva migliore per il suo futuro di calciatore? Cederà alle sirene di una pericolosa scacchiera di bugie e finzioni, di cui scoprirà progressivamente regole e scorciatoie?

Lasciando completamente fuori dall'inquadratura i campi da gioco a favore di spogliatoi, auto, ristoranti, locali notturni e yacht, Camille Perton (che ha scritto anche la sceneggiatura) esplora il dietro le quinte del calcio professionistico, senza tuttavia affrontarlo in modo iperrealista. Anzi, la cineasta impregna il film di un'atmosfera da film noir, in un clima impercettibilmente minaccioso che rispecchia il predatorio Francis, tra potere e desiderio, e in un universo capitalistico esacerbato (“Mi vuoi? Questo è il mio prezzo”) dove le prove e la competizione (a volte truccata) rifuggono ogni sentimento. Un'arena nascosta e un piccolo teatro d'ombre, resi suggestivi dalla fotografia di Martin Roux, che danno vita a un film semplice e singolare al tempo stesso, come una favola moderna al bivio tra la brama di lusso (e di scalata sociale) e l'innocenza perversa dell'anima.

Les Arènes è prodotto da Les Films du Bal e coprodotto da Auvergne Rhône-Alpes Cinéma. L’uscita in Francia è fissata al 7 maggio prossimo con The Jokers e le vendite sono a cura di Memento International.

(Tradotto dal francese)

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