Recensione: Ariel
di David Katz
- Lois Patiño torna con un affresco drammatico tratto da La tempesta di Shakespeare, prima di immergersi ulteriormente nell'opera del Bardo

Se si esponesse una buona edizione delle opere complete di William Shakespeare all’azione di allucinogeni non troppo pesanti il risultato finale sarebbe qualcosa di simile all'Ariel [+leggi anche:
intervista: Lois Patiño
scheda film] del regista galiziano Lois Patiño. Scambiando la filosofia orientale del suo diario di viaggio spirituale Samsara [+leggi anche:
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intervista: Lois Patiño
scheda film] con alcune delle opere più canoniche della narrativa occidentale, Patiño cattura una fluidità di personaggi, ambienti e stati incapsulati da due metà di un'inquadratura di onde viola che cercano di aprirsi come pagine o come tende sotto un arco di proscenio. Per il resto, il film è in definitiva meno provocatorio del suo ultimo acclamato lungometraggio, e le numerose e vivaci annotazioni sul materiale di partenza non costituiscono una potente tesi complessiva. Il film è stato presentato in anteprima nella sezione Harbour dell'IFFR.
Avendo co-sviluppato l'idea con l'argentino Matías Piñeiro, appassionato di Shakespeare al cinema, Patiño tradisce un po' lo spirito delle raffinate variazioni del suo collaboratore sui testi meno celebrati del Bardo (molti dei quali sono stati presentati in anteprima e apprezzati in concorso a Locarno). Qui siamo nel territorio dello Shakespeare omnibus o, se vogliamo essere poco caritatevoli, dell'attuale nozione di "universo cinematografico" condiviso: essendo La Tempesta l'ultima opera dello scrittore e la più autoriflessiva, Patiño la ripropone come una porta d'accesso a tutte le sue opere precedenti, con Amleto, Romeo e Lear che esistono in perpetuo sull'isola dell'esilio del mago Prospero.
Il regista ha scelto l'attrice argentina Agustina Muñoz (interprete della compagnia teatrale di Piñeiro) come personaggio centrale; interpretando una versione molto simile a se stessa, arriva alle Azzorre, in pieno Atlantico, dove vestirà il ruolo chiave dello spirito aereo Ariel in una produzione locale de La Tempesta. Ma mentre prende un traghetto per Faial, una isola più piccola dell'arcipelago, inizia a notare diversi eventi bizzarri: tutti i passeggeri sono sottoposti a un incantesimo di sonno collettivo e una volta sbarcata gli abitanti dell'isola conversano esclusivamente con citazioni di Shakespeare. Anche il sistema Tannoy del molo contribuisce con alcuni versi a vuoto, ricordando in modo incongruo gli annunci de L’aereo più pazzo del mondo.
Al massimo dell'efficacia e dell'ammaliamento, il taglio dei frammenti delle frasi più morte della lingua inglese (qui tradotte in portoghese e spagnolo, ovviamente) diventa una controparte di seta della facilità visiva di Patiño; per il resto, questa concezione surrealista sembra al tempo stesso immotivata e un po' addomesticata, come se si trattasse di una delicata introduzione dell'insegnante di scuola secondaria a questa proibitiva figura canonica, o di un viaggio a Disneyland in cui la carrozza si ferma brevemente davanti all'Amleto che recita "Essere o non essere" o alla sequenza finale della morte di Romeo e Giulietta, prima di portarvi bruscamente via.
Il controllo giocoso del tono e le fluide transizioni spaziali di Ariel attraverso l'isola montuosa fanno sì che ci si chieda sempre cosa Patiño abbia in mente e cosa possa svelare dietro ogni angolo, o addirittura se fornirà un colpo di scena come la trasformazione del bardo ad occhi chiusi di Samsara. Con audacia e simpatia, Patiño cerca di far coincidere il gioco linguistico di Shakespeare con le sue doti uniche di incanto e disorientamento, quando anche i migliori interpreti cinematografici precedenti possono sentirsi frenati dalle esigenze di fedeltà e accuratezza. Anche la risonanza senza tempo delle "muse" mitologiche prigioniere, come la stessa Ariel, si fa sentire, esprimendo che la loro ispirazione non è proprietà esclusiva e individualistica di figure "creatrici" come Prospero, Shakespeare o, appunto, Patiño.
Ariel è una coproduzione tra Spagna e Portogallo di Filmika Galaika e Bando à Parte. Le vendite internazionali sono affidate a Lights On.
(Tradotto dall'inglese)
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