Recensione: Back to the Family
di Olivia Popp
- Il regista lituano Šarūnas Bartas svela le dinamiche tese di una famiglia rurale in occasione del ritorno di una giovane donna per gli ultimi giorni di vita di sua nonna

Le rappresentazioni della vita rurale e della cosiddetta “provincia” hanno brillato quest'anno nel concorso Big Screen dell'IFFR, e tra queste c'è anche il nuovo film di uno dei più affermati e prolifici registi lituani, Šarūnas Bartas. Conosciuto per le sue numerose selezioni a Cannes (con Lontano da Dio e dagli uomini, The House, Peace to Us in our Dreams [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Sharunas Bartas
scheda film], In the Dusk [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Sharunas Bartas
scheda film] e Frost [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Sharunas Bartas
scheda film]), Bartas ci porta nella campagna lituana con il suo nuovo lungometraggio presentato in anteprima mondiale, Back to the Family, co-sceneggiato da lui stesso e da Ognjen Sviličić. Racchiuso tra i due viaggi in autobus della sua protagonista – anche se, con una svolta interessante, lei è più la nostra guida alla famiglia che il personaggio centrale – il film ci permette di assistere al suo ritorno e agli eventi familiari che ne conseguono: un vero e proprio spaccato di vita.
Simona (Neringa Puidokaitė) torna al villaggio della sua famiglia sapendo che l'amata nonna materna, che si è presa cura di lei da piccola, sta morendo. Con i suoi capelli neri e la sua voce un po’ spiritosa e un po’ irritante, la giovane donna ha un'espressione sofferente sul volto non appena entra nella casa di famiglia. Ma ben presto impariamo a non biasimarla per questa cupezza: il patrigno (Rolandas Junevičius) la molesta sessualmente e la madre (Rima Paškauskaitė) è un'alcolizzata, e lei mantiene un rapporto estremamente ostile con entrambi. Bartas mette insieme un gruppo di attori di tutto rispetto per questo cast corale, molti dei quali sono al loro debutto in un film.
Con la direzione artistica di Sabīne Strauberga e Jānis Kalniņš, le scelte di scenografia sono improntate a toni terrosi che conferiscono una sensazione di grigiore all'ambiente familiare, a partire dai colori naturali del paesaggio. Molte delle conversazioni assumono un tono di asciutto umorismo, mentre Simona li sente inventare una scusa dopo l'altra e lanciare un insulto dopo l'altro; gli spettatori troveranno senza dubbio echi dei propri drammi familiari, poiché quello della famiglia di Simona è come tanti altri.
Con l'obiettivo di Lukas Karalius, Bartas rimane spesso intensamente vicino ai suoi soggetti durante le conversazioni a due, inquadrando i loro volti in primo piano per ottenere una sensazione di grintoso realismo sociale e fissandosi sulle più piccole reazioni di ciascun personaggio. Altre volte, invece, si allontana completamente, lasciando che sia la macchina da presa a tenere d'occhio i lunghi passaggi argomentativi, che non sfociano mai nel melodrammatico. Ma in due scene di grande impatto l'aspetto esteriore di Simona si incrina con l'emozione: una volta quando conforta il fratello minore, e poi in un intenso momento finale in cui la tristezza e la frustrazione represse escono fuori in singhiozzi. Queste due pause sono più che sufficienti per penetrare gli strati di dialogo sottotestuale senza costringere i personaggi a urlarsi addosso.
L'intero episodio familiare, della durata di 90 minuti, si conclude con la stessa rapidità con cui è iniziato, con Simona che si libera senza tante cerimonie dal caos e torna alla fermata dell'autobus per andarsene. Questa è la chiarezza con cui Bartas sostiene la necessità di osservare e cercare di capire, piuttosto che esprimere un giudizio, rafforzando la rappresentazione diretta della famiglia rurale da parte del regista, mai come socialmente inferiore, ma semplicemente come un fatto.
Back to the Family è una produzione della lituana Studija Kinema e della francese KinoElektron, in coproduzione con la polacca Message Film, la lettone Mistrus Media e la polacca CineLine EDelivery. KinoElektron cura anche le vendite internazionali del film.
(Tradotto dall'inglese)
Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.