Recensione: The Assistant
di Olivia Popp
- Wilhelm e Anka Sasnal rivisitano in modo artistico il romanzo di Robert Walser del 1908, utilizzando elementi anacronistici per far riflettere lo spettatore sulla situazione del protagonista

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scheda film] co-diretto dalla coppia di coniugi polacchi Wilhelm e Anka Sasnal, rispettivamente un pittore-artista visivo e un montatore-sceneggiatore. Il film dei Sasnal adatta l'omonimo romanzo del 1908 di Robert Walser in un racconto tortuoso del periodo trascorso dal protagonista alle dipendenze di un irresponsabile uomo d'affari e inventore. La sensibilità letteraria del materiale di partenza, che Wilhelm Sasnal adatta nella sceneggiatura, si percepisce fortemente attraverso il commento della storia sulle divisioni di classe e sui legami che si formano per necessità.
Joseph Marti (Piotr Trojan) trova lavoro come assistente per un inventore molto particolare, Tobler (Andrzej Konopa), che non desidera altro che trovare investitori per le sue creazioni, che includono orologi speciali e apriscatole. Sapendo che non avrà più un lavoro e una casa se Tobler dovesse fallire, Marti rimane per la posizione e il buon cibo, osservando ogni impresa fallita che gli passa davanti. Marti sviluppa anche un rapporto complesso con la moglie di Tobler (Agnieszka Żulewska), per cui prova compassione vedendola sotto il pugno ferreo di Tobler, anche se allo stesso tempo è disgustato dai sui privilegi. Quando Tobler si rifiuta di pagare i suoi ex dipendenti e si scaglia contro la moglie e Marti, il nostro personaggio centrale inizia a rendersi conto della complessità dell'ambiente domestico. I rapporti si inaspriscono man mano che gli si chiede di svolgere lavori estranei ai suoi compiti, e diventa più un maggiordomo che un assistente.
Wilhelm Sasnal si occupa anche della fotografia del film, che ha un'atmosfera molto da period-drama artistico per la sua texture granulosa e la sua macchina da presa vagante, completata dalla rigorosa scenografia d'epoca di Ewelina Gąsior. In qualità di direttore della fotografia, Wilhelm Sasnal utilizza anche una serie molto libera di piccole zoomate, che scuotono lo spettatore da qualsiasi fantasticheria in cui potrebbe perdersi durante la visione. Ma poiché ngli autori non ci portano mai a esplorare l'interiorità di Marti, diventa difficile entrare in contatto con lui in modo significativo e capire perché provi una devozione così serrata per il suo nuovo datore di lavoro.
L'elemento più interessante del film è il modo in cui i registi portano la storia fuori dal passato, aggiungendo una serie di elementi musicali e scene anacronistiche che suggeriscono che la storia di Marti è meglio letta come un racconto allegorico. Ricca di brani di elettronica e, successivamente, di chitarra elettrica e di brani alternative-rock, la colonna sonora ci fa pensare al di là dell'ambiente sociale della storia. In un momento che va oltre la realtà del film, Tobler cerca addirittura di convincere la moglie che l'apriscatole avrà successo, dicendo che sarà prodotto e utilizzato in massa in due grandi guerre mondiali che inizieranno nel 1914 e nel 1939. Le due ore di durata di The Assistant avrebbero potuto essere facilmente ridotte, forse con un effetto ancora maggiore se ci fossero state più scene non realistiche al centro di un racconto che richiedeva sia una storia fondata che una potente riflessività.
The Assistant è una produzione polacco-britannica di LunaFilm e della galleria d'arte contemporanea Sadie Coles HQ. Le vendite mondiali sono affidate a Lights On.
(Tradotto dall'inglese)
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