email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

BERLINALE 2025 Forum

Recensione: Sirens Call

di 

- BERLINALE 2025: Il film sperimentale delle artiste e ricercatrici Miri Ian Gossing e Lina Sieckmann si immerge nella sottocultura merfolk

Recensione: Sirens Call
Una la Sirena/Gina Rønning in Sirens Call

Se le sirene sono state parte integrante dei miti e del folklore di tutto il mondo, oggi sono più di un semplice simbolo. Il corpo ibrido della sirena e, ancor più, la sua appartenenza ibrida alla terra e al mare sono, come dimostrano le artiste Miri Ian Gossing e Lina Sieckmann nel loro lungometraggio Sirens Call [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, un catalizzatore per gli individui alla ricerca dell'identità più consona a loro. Ian Gossing e Sieckmann hanno realizzato un film sperimentale tra il documentario e la fiction, profondamente radicato negli studi trans e queer, nonché nel postumanesimo critico e nell'ecocritica. Sirens Call è stato presentato in anteprima mondiale giustamente nella sezione sperimentale del Forum della 75ma Berlinale.

All'inizio del film, a Portland, nell'Oregon, incontriamo Gina Rønning, che ha conseguito un dottorato in psicologia e un master in risoluzione dei conflitti; oltre a essere Gina, è anche Una la Sirena, una sirena professionista, un oracolo acquatico e un'attivista per la giustizia sociale. Attraverso Una e la sua progenie non binaria, Moth Rønning-Bötel, il pubblico è in grado di dare un'occhiata a un'intera comunità: i merfolk. I merfolk si identificano come altro-da-umani e sfidano i binarismi della normatività in vari modi, compreso quello di presentarsi come una sirena (con la coda).

Il film è stato sviluppato nel corso di otto anni con l'aiuto del Wim Wenders Grant: i registi hanno trascorso anni a fare ricerche e riprese, conoscendo di persona membri di una comunità che la maggior parte di noi potrebbe raggiungere solo online. Pertanto lo status di Sirens Call come documento reale e tangibile di pratiche e vite non conformi è ineguagliabile, e la forma del film riflette l'incarnazione ibrida dei suoi protagonisti. Anche quando vediamo interviste girate nel formato “talking head”, le scene mantengono un certo tipo di elusività; nel complesso, il film è fluido e scivoloso, proprio come le code di sirena raffigurate. Più spesso, però, l'inquadratura ospita riprese subacquee, ampiezze tremolanti di spazi già impregnati di una propria mistica, tutti metamorfici alle loro condizioni.

Sirens Call rivela solo in minima parte la sua solidissima struttura filosofica. Al contrario, lascia che i suoi personaggi la incarnino sullo schermo, sia con i loro corpi che con le loro parole. Non c'è dubbio che questa sia la cosa migliore che un film sulle identità non normate possa fare, dal momento che il suo compito non è solo quello di educare e mostrare, ma anche di diventare un mezzo che si adatti al suo contenuto. Lo spettatore, quindi, dovrebbe essere non solo curioso, ma anche avere una certa familiarità con i temi trattati. Non è detto che chi è completamente estraneo alle identificazioni non umane o all'identità ibrida non possa capire, ma un pubblico esperto saprà sicuramente sfruttare meglio le ricchezze del film.

Anche se il film ci porta in viaggio negli Stati Uniti - dove il “sogno americano” può essere interrogato in termini di identità non umana - sarebbe sbagliato pensare che le comunità merfolk esistano solo lì. Al contrario, queste comunità sono onnipresenti e si formano e si sviluppano in gran parte online. Il film invita lo spettatore a mettere in discussione la propria identità stabile e a riconoscere le forze più grandi in gioco che hanno imposto una gerarchia di “accettati” o “emarginati” agli individui di tutto il mondo.

Sirens Call è una coproduzione tedesca e olandese di Schalten und Walten e filmfaust, in coproduzione con ZDF e Elbe Stevens Films. La canadese Syndicado si occupa delle vendite internazionali.

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy