email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

BERLINALE 2025 Perspectives

Recensione: On vous croit

di 

- BERLINALE 2025: Charlotte Devillers e Arnaud Dufeys presentano il ritratto di una madre che si scontra con i tempi lunghi della giustizia mentre cerca di proteggere il figlio

Recensione: On vous croit
Ulysse Goffin, Myriem Akheddiou e Adèle Pinckaers in On vous croit

On vous croit [+leggi anche:
trailer
intervista: Arnaud Dufeys e Charlotte …
scheda film
]
di Arnaud Dufeys e Charlotte Devillers è stato presentato in anteprima mondiale nella nuova sezione Perspectives, dedicata alle opere prime di finzione, della 75ma Berlinale. Il regista belga torna a Berlino dopo avervi presentato il suo cortometraggio Un invincible été nella sezione Generation lo scorso anno. Per Charlotte Devillers, infermiera di professione, si tratta del primo film, ma tutta la sua esperienza di lavoro con giovani e famiglie alle prese con il problema dell'incesto e della violenza sessuale ha contribuito alla scelta dell'approccio narrativo da parte della coppia di registi.  

On vous croit inizia con l’arrivo di Alice (Myriem Akheddiou) e dei suoi figli (Ulysse Goffin e Adèle Pinckaers) in tribunale. Si sente che sono sul punto di crollare, che le dighe sono pronte a cedere. Hanno un appuntamento con il giudice del tribunale della famiglia. Capiamo subito la situazione, l'incomprensione della madre di fronte all'apparente sordità dei tribunali, lo sconforto dei figli presi in una spirale senza fine in cui viene chiesto loro di ripetere sempre le stesse cose, mentre si ritrovano convocati su richiesta del padre (Laurent Capelluto), il quale mette in dubbio il comportamento della madre e contesta il suo diritto all'affidamento. L'attesa prima dell'udienza illustra la violenza sistemica di un'istituzione che li costringe a condividere la stessa stanza con un padre che viene subito identificato come lo stupratore, cercando attraverso il peso delle parole e delle testimonianze concordanti di dare alle parole del figlio, ma anche alle sue patologie, valore di prova. Finché la vita di tutti i giorni non si ferma quando arriva il momento dell'udienza nell'ufficio del giudice. Parlano a turno gli avvocati dei bambini, quelli del padre e della madre, e poi il padre stesso, prima che la parola torni ad Alice, la madre. Un'indulgenza resa possibile, in una ripresa a tutto campo, dalla finzione, come in una sorta di riparazione; uno spazio protetto in cui sono finalmente costretti ad ascoltarla.

Infatti, è la qualità dell'ascolto che il film mette in discussione, a diversi livelli. In primo luogo, mostrando spesso i suoi personaggi che ascoltano - Alice in particolare - mentre l'azione e il discorso si svolgono fuori campo. In secondo luogo, imponendo le parole di Alice, dando loro tutta l'attenzione che il grande schermo può conferire e adattandole al tempo reale di una testimonianza in tribunale. Infine, risparmiando ai bambini il compito di rimettere in scena, a beneficio della finzione, una storia già raccontata più volte e in cui ogni singola reiterazione li vede rivivere gli abusi subiti.

Con un'abile economia di mezzi (il film è stato realizzato nell'ambito dei progetti di produzione leggera sostenuti dal Centre du Cinéma et de l’Audiovisuel de la Fédération Wallonie-Bruxelles), On vous croit focalizza l'attenzione sull'essenziale, aprendo uno spazio in cui accogliere parole scomode, fondamentali per comprendere i problemi legati all'incesto e agli abusi sessuali. Sostenuto da una recitazione impeccabile (la performance di Myriem Akheddiou è tanto sottile quanto potente, contrapposta all'abilità oratoria degli avvocati, interpretati da veri professionisti) e da una messa in scena realistica del contesto - un tribunale di vetro che maltratta le famiglie e riflette la brutalità di un sistema più ampio - il film conferisce alle parole il loro pieno significato e sfrutta appieno i poteri di incarnazione e identificazione della finzione per offrire al pubblico un'esperienza trasformativa.

On vous croit è prodotto da Makintosh Films (Belgio). Le vendite internazionali sono gestite da The Party Film Sales.

(Tradotto dal francese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy