Recensione: L’incroyable femme des neiges
- BERLINALE 2025: Sébastien Betbeder firma una tragicommedia che viaggia dalle montagne del Giura alla Groenlandia al seguito di una donna che ha i giorni contati, ma piena di vita e di eccessi

“Un modo di stare al mondo un po' diverso dagli altri”. Proprio come la protagonista di L’incroyable femme des neiges [+leggi anche:
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intervista: Sébastien Betbeder
scheda film], presentato nella sezione Panorama della 75ma Berlinale, Sébastien Betbeder ha sempre coltivato nel corso della sua carriera, che oggi conta nove lungometraggi (presentati a Locarno, nella sezione ACID di Cannes e a Toronto), un approccio innegabilmente singolare, che si muove tra commedia e dramma.
La nuova opera del regista francese si spinge ancora più in là, combinando una tragedia sommessa (una donna sta per morire, come lo spettatore apprende rapidamente) con una serie di situazioni quasi burlesche, mentre la capricciosa eroina torna alle sue radici familiari nella regione del Giura. Per aggiungere un'ampia dimensione visiva e un tocco di riflessione filosofica a quella che avrebbe potuto essere un'opera da camera sui fratelli che si riuniscono in mezzo alle difficoltà, il regista ha ambientato metà della sua trama nell'Atlantico settentrionale e nell'Artico, dove aveva già diretto Le Voyage au Groenland [+leggi anche:
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intervista: Frédéric Dubreuil
scheda film] nel 2016 e dove la cultura inuit (per la quale “l'invisibile fa parte del paesaggio”) offre una mistica del fine vita completamente diversa rispetto al mondo occidentale.
Coline (Blanche Gardin), un'esploratrice di 46 anni che sa (ma tace) che la sua morte si avvicina, viene accolta dal fratello, il timido e gentile Basile (Philippe Katerine), nella casa di famiglia dove non mette piede da anni. Ciò che non aiuta la sua situazione segretamente disperata è che questa donna solitaria, che ha passato tutta la vita a cercare di comprendere i misteri del mondo e di trovare il senso della vita esplorando l'immensità senza mai temere il vuoto, è stata licenziata dal suo lavoro di ricercatrice (per molestie, ubriachezza e un tentativo di rapimento, tra le altre accuse). Ha anche appena scoperto che il suo compagno la sta lasciando dopo 18 anni trascorsi insieme, al netto delle lunghe assenze dell'avventuriera. In breve, è tornata al villaggio come una bomba a orologeria emotiva (“a quanto pare stai terrorizzando la gente”) al punto che l'altro fratello, Lolo (Bastien Bouillot), viene chiamato in aiuto. Ma ci sono altre sorprese in arrivo per questi due fratelli, affettuosi ma stanchi della sorella...
Con un'ironia sfrenata e spesso esilarante, quasi a voler sdrammatizzare le emozioni più dolorose che accompagnano questo ultimo viaggio, L’incroyable femme des neiges traccia la traiettoria spirituale di un'insolita persona in cerca di libertà, che si porta dietro un'eredità depressiva e cerca “un buon giorno per morire”, sulla falsariga di Dustin Hoffman in Piccolo grande uomo (che viene esplicitamente citato), incarnando perfettamente il tono di un film che tratta argomenti seri su cui è sempre meglio ridere che piangere.
L’incroyable femme des neiges è prodotto da Envie de Tempête Productions e coprodotto da Pastorale Productions e Sedna Explore. Be For Films cura le vendite internazionali.
(Tradotto dal francese)
Photogallery 19/02/2025: Berlinale 2025 - The Incredible Snow Woman
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© 2024 Dario Caruso for Cineuropa - dario-caruso.fr, @studio.photo.dar, Dario Caruso
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