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BERLINALE 2025 Berlinale Special

Recensione: Das Deutsche Volk

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- BERLINALE 2025: Il film di Marcin Wierzchowski è un ritratto avvincente di una nazione in crisi e uno sguardo implacabile all’attacco di Hanau del 2020

Recensione: Das Deutsche Volk

Presentato in anteprima nella sezione Berlinale Special della Berlinale, l'ultimo documentario di Marcin Wierzchowski, Das Deutsche Volk [+leggi anche:
intervista: Marcin Wierzchowski
scheda film
]
, offre un resoconto straziante del noto attacco razzista che ha sconvolto Hanau, in Germania, il 19 febbraio 2020. Raccontato attraverso gli occhi dei parenti in lutto e dei sopravvissuti, il film mostra le carenze sistemiche che hanno aggravato le loro sofferenze, evidenziando la lotta per il riconoscimento della giustizia in un Paese alle prese con l'estremismo di estrema destra.

In pochi minuti, nove giovani sono stati uccisi perché l'autore del massacro si rifiutava di considerarli tedeschi. Nel corso di quattro anni, Wierzchowski ha seguito le famiglie delle vittime mentre elaboravano il loro dolore e cercavano risposte. Il documentario ritrae non solo il loro lutto, ma anche la dolorosa consapevolezza di dover lottare per scoprire la verità sul crimine. Inoltre il film sottolinea con successo come l'indifferenza delle istituzioni - freddezza burocratica, indagini lente e ritardi nelle notifiche alle famiglie - approfondisca le ferite lasciate da tali tragedie.

Girato in un crudo bianco e nero e filmato dallo stesso regista con il direttore della fotografia  Peter Peiker, Das Deutsche Volk adotta un approccio prevalentemente osservativo, mescolando interviste molto controllate, alcune interazioni sparse e riprese più crude. Fortunatamente questa scelta estetica aggiunge uno strato di solennità senza sensazionalizzare il dolore. Inoltre la colonna sonora strumentale di Louisa Beck e Kaan Bulak, pur essendo drammatica ed emotiva, rifugge da un eccessivo sentimentalismo, lasciando che le testimonianze siano al centro della scena.

La famiglia di Vili Viorel Păun, 22 anni, vittima rumena che ha cercato di fermare l'aggressore, emerge come punto focale. La madre afferma con commozione: “Stranieri? Non erano stranieri...”, mentre il padre contrappone la persistenza del loro lutto alle crisi più fugaci: “Non è come il Covid, questo dura per sempre”. Le loro parole racchiudono la profonda alienazione provata dalle famiglie delle vittime, che hanno dovuto affrontare non solo un'immensa perdita personale, ma anche l'abbandono da parte delle istituzi.

Oltre ai lutti, i sopravvissuti raccontano l'orrore di essere stati certi di morire. Una coppia descrive l'angosciante processo post-mortem, sottolineando ulteriori indignazioni, come il fatto che il corpo di una vittima sia stato classificato come “mediterraneo orientale”. Ci rendiamo anche conto di come la risposta della polizia sia stata tristemente inadeguata, con cadaveri lasciati incustoditi per ore e alcune famiglie informate della morte dei loro cari più di 24 ore dopo. Wierzchowski sottolinea un sistema giudiziario impreparato ad affrontare la violenza razzista, in cui le autorità sembravano più preoccupate di preservare l'immagine pubblica che di affrontare le cause profonde dell'attacco.

“In questo Paese, nulla è più importante della normalità”, dichiara un partecipante di una manifestazione commemorativa, citando le parole di un politico della CDU che racchiudono la riluttanza dell'ufficialità ad affrontare certe dure verità. Das Deutsche Volk è una vivida testimonianza di una nazione in crisi, specchio dei più ampi fallimenti delle politiche di integrazione occidentali e come un avvertimento di tensioni crescenti con l'affermarsi dell'estremismo di estrema destra. La sua uscita è particolarmente tempestiva, in quanto coincide con le prossime elezioni tedesche, con il partito populista AfD in testa nella maggior parte dei sondaggi.

Das Deutsche Volk è prodotto dalla tedesca milk&water in coproduzione con Strandfilm.

(Tradotto dall'inglese)

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