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BERLINALE 2025 Concorso

Recensione: Mother’s Baby

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- BERLINALE 2025: Johanna Moder crea un inquietante thriller su una madre incapace di connettersi con il suo neonato ma non abbastanza coraggiosa da spingersi fino al limite

Recensione: Mother’s Baby
Marie Leuenberg in Mother's Baby (© Freibeuter Film)

“La madre è sempre certa, il padre mai”. È con questo vecchio detto che il ginecologo dottor Vilfort (Claes Bang) accoglie Julia (Marie Leuenberger) nel suo studio. Ma nel suo caso la situazione è invertita. Mentre il marito Georg (Hans Löw) ha accolto felicemente il neonato in famiglia, lei fatica ad accettare il figlio come suo. È davvero suo? È stato scambiato? È forse lo spaventoso prodotto degli esperimenti umani che la clinica del dottor Vilfort ha condotto su di lei?

È con questa premessa che inizia il film Mother's Baby [+leggi anche:
trailer
intervista: Johanna Moder
scheda film
]
di Johanna Moder, presentato in concorso alla 75ma Berlinale. All'inizio sembra che Moder stia costruendo un solido thriller psicologico sulle complicate emozioni della maternità e del post-partum. Quando incontriamo Julia e Georg, sono una coppia che non riesce a concepire, e per questo si rivolgono alla piccola e appartata clinica del dottor Vilfort. Il palazzo formale in legno e vetro che si affaccia sul bacino di Vienna, in cima a una collina, evoca immediatamente una casa stregata, ma Moder non si spinge troppo in questa direzione. Per ora, vuole rimanere ancorata alla realtà dell'orrore, del dolore e dell'ansia.

Ben presto, infatti, Julia è incinta, pronta a mettere da parte la sua intensa carriera di direttrice d'orchestra e a diventare la mamma che ha sempre desiderato. Ma quando inizia il travaglio, le cose cominciano ad andare storte. Il bambino non nasce e il cordone ombelicale è avvolto intorno al collo. Con un esercito di infermiere riunite intorno all'ostetrica Gerlinde (Julia Franz Richter), alla fine ce la fa. Ma il bambino viene immediatamente portato via dal personale a causa delle complicazioni. Julia e Georg rimangono soli, senza sapere nulla, tra il disordine e le emozioni del doloroso parto. Giorni dopo, quando finalmente riesce a vedere il bambino, c’è qualcosa che Julia non riesce a capire. “È così silenzioso”, dirà poi agli amici. Non piange, non sente dolore e non ha mai fame. “Preferiresti avere un bambino che strilla?”. Georg chiede con impazienza. Ma non è questo il problema di Julia. “Volevi un bambino”, ripete lui. “Non questo”, risponde lei.

A suscitare il suo interesse, però, è il fascino del dottor Vilfort per l'axolotl, una salamandra messicana dotata di capacità rigenerative e con la quale, a quanto pare, vengono condotti esperimenti sulle cellule staminali. Il dottor Vilfort invia addirittura a Julia uno di questi animali come regalo. Suo figlio, un bambino a cui non vuole ancora dare un nome, è il risultato di un esperimento? Il suo comportamento da bambino perfetto, il fatto che non abbia subito danni alla nascita, è dovuto al fatto che è stato costruito in una provetta e non nel suo utero?

Il concetto è promettente, ma Moder si muove troppo timidamente intorno a questa idea. I suoi sforzi per criticare una società che vuole che le donne funzionino perfettamente dopo il parto possono essere lodati, ma il suo tentativo di denunciare anche il fatto che le madri fanno la parte del leone nell'accudire i bambini rinunciando alle loro carriere risulta un po' debole. La spirale discendente di Julia, le sue allucinazioni emergenti e la macabra scoperta che fa in clinica non si combinano così bene come ci si aspetterebbe. Alla fine, Moder offre grandi idee ma ha un po' paura di tuffarsi completamente nel loro potenziale.

Mother’s Baby è prodotto dalla società austriaca Freibeuter Film, la svizzera Tellfilm e la tedesca The Match Factory Productions. Il film è venduto nel mondo da The Match Factory.

(Tradotto dall'inglese)


Photogallery 19/02/2025: Berlinale 2025 - Mother's Baby

16 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Johanna Moder, Marie Leuenberger, Hans Löw, Claes Bang, Julia Franz Richter
© 2024 Dario Caruso for Cineuropa - dario-caruso.fr, @studio.photo.dar, Dario Caruso

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