email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

BERLINALE 2025 Berlinale Special

Recensione: The Thing with Feathers

di 

- BERLINALE 2025: Benedict Cumberbatch regge sulle sue spalle il dramma psicologico stilisticamente distinto ma narrativamente irregolare del regista britannico Dylan Southern

Recensione: The Thing with Feathers
Benedict Cumberbatch in The Thing with Feathers

Lo sceneggiatore e regista britannico Dylan Southern ha scelto uno dei romanzi più celebri della letteratura inglese moderna, Il dolore è una cosa con le piume di Max Porter, e lo ha adattato nel suo primo lungometraggio, The Thing with Feathers, un dramma psicologico con elementi fantasy e horror, che è stato presentato in anteprima europea al Festival di Berlino, nella sezione Berlinale Special. Il film dimostra che Southern è un talento da tenere d'occhio, con un approccio e uno stile distinti che ci si può aspettare diventino più definiti e solidi in futuro, ma che non sempre funzionano dal punto di vista tonale o narrativo.

La fama dell'attore protagonista Benedict Cumberbatch attirerà probabilmente il pubblico, ed è proprio la sua interpretazione a dare forza a un film spesso disomogeneo. Interpreta un personaggio chiamato semplicemente Papà e il film si apre subito dopo il funerale della moglie. È un inizio oscuro e solenne, il padre emaciato chiede ai suoi due figli di sette o otto anni, chiamati Boys (i gemelli Henry e Richard Boxall) se hanno fame. I bambini sembrano sotto shock, ma non sono persi come il padre. In realtà, Southern si concentra molto su Papà e sul suo rifiuto di accettare la perdita.

Il film è diviso in capitoli che ci dicono da quale angolazione stiamo osservando lo svolgersi della vicenda; uno di questi è dedicato ai Ragazzi, con uno di loro che funge da narratore, ma questa è la parte più debole e meno concreta. Il personaggio molto più presente è l'apparente antagonista Corvo. Papà è uno sceneggiatore di fumetti e questa creatura esce dalle pagine dei suoi disegni e diventa una rappresentazione molto presente e molto fisica del dolore – il che non è certo uno spoiler, visto il titolo del materiale di partenza.

Interpretato da David Thewlis, Corvo è un grande uccello antropomorfo con mani che terminano con artigli. Raramente si vedono le sue ali che, nonostante l'intensa fisicità degli effetti pratici, lo fanno sembrare un po' buffo in certi momenti. All'inizio del film, il regista utilizza elementi horror sottili ma evidenti per impostare il tono, così da percepire Corvo come una minaccia letale. Mentre Papà si perde sempre più nella sua disperazione, questa si trasforma da una voce incorporea che lo schernisce per la sua autocommiserazione, chiamandolo "Papà triste" o "Vedovo inglese", a una presenza viscerale e aggressiva.

Il direttore della fotografia Ben Fordesman, che ha fatto miracoli in Saint Maud [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Rose Glass
scheda film
]
e Love Lies Bleeding [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
di Rose Glass, gira in formato Academy, con le ombre nella casa di famiglia che sopraffanno la scarsa illuminazione. Al contrario, la colorazione è calda, il che conferisce al film un'atmosfera particolare.

Cumberbatch dà il massimo in un ruolo davvero impegnativo e, nei momenti più inquietanti del film, che sembrano poco sfruttati, lui stesso assume gradualmente le sembianze di un corvo, gracchiando inconsciamente mentre cerca goffamente di preparare la colazione o contorcendo il braccio dietro la schiena come un'ala. Come racconta al suo terapeuta, faceva affidamento sulla moglie per ogni cosa, quindi il suo rifiuto di cedere al dolore è psicologicamente sensato. Le sue manifestazioni fisiche, tuttavia, non sono così coerenti. E l'introduzione di un altro personaggio ultraterreno, che porta il film più in profondità nel territorio dell'orrore, sembra mal preparata e improvvisa, e ci si chiede quale sia il suo vero scopo narrativo.

The Thing with Feathers è coprodotto dalle britanniche Lobo Films e SunnyMarch, con mk2 alle vendite internazionali.

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy