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BERLINALE 2025 Concorso

Recensione: Kontinental ’25

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- BERLINALE 2025: Radu Jude torna con un altro film divertente e anarchico sul senso di colpa, la negligenza sistemica e l'identità rumena, questa volta girato con un iPhone

Recensione: Kontinental ’25
Eszter Tompa in Kontinental '25

Europa '51 di Roberto Rossellini era ambientato nella Roma del dopoguerra, ma mirava a catturare l'esistenza instabile dell'intero continente; ispirandosi direttamente al film italiano sia nel titolo che nelle tematiche, Kontinental '25 [+leggi anche:
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di Radu Jude sostiene provocatoriamente che la contemporanea Cluj, in Romania, è un prototipo dell'Europa di oggi nel suo complesso. Molto in linea con l'attuale fase dell'autore rumeno, iniziata con "I Do Not Care If We Go Down in History as Barbarians" [+leggi anche:
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del 2018, il regista affina ulteriormente la sua caustica analisi del mondo odierno, snellendo al contempo i mezzi tecnici (è stato girato con un iPhone, senza illuminazione aggiuntiva) e concentrando la sceneggiatura su scambi ridotti - un elemento che ottiene risultati diversi, ma sempre coinvolgenti. Il film è stato presentato in anteprima nel penultimo giorno del concorso della Berlinale.

Kontinental '25 parla delle scosse di assestamento impreviste del progresso (in gran parte di tipo capitalistico) e delle piccole scosse che, se esaminate abbastanza a lungo, possono sconvolgere l'allegra fiducia e l'accettazione che permettono al sistema di prosperare. Ion (Gabriel Spahiu) è un ex-atleta che da qualche anno vive come un vagabondo a Cluj, in Transilvania; in modo abbastanza rinfrescante, il suo stile di vita, che consiste nel gironzolare, ubriacarsi, defecare pubblicamente e causare altri lievi fastidi, non viene rappresentato con falsa pietà. Ma la città moderna non vuole resti del suo passato e l'edificio in cui vive abusivamente viene destinato alla demolizione; rifiutando il trasferimento offerto dall'autorità locale, si suicida: Jude ci fa assorbire visivamente e acusticamente questo atto tragico, evitando quelloche poteva essere un facile stacco.

Orsolya (Eszter Tompa), l'ufficiale giudiziario che sovrintende al caso di Ion, ha una reazione al trauma molto realistica e convincente a questo atto; in effetti, lo stile interpretativo di Tompa, fortemente esteriorizzato, fa sembrare che sia la prima volta che si confronta davvero con la forza crudele della mortalità (e, significativamente, sua madre ungherese, interpretata da Annamária Biluska, è ancora viva ed esercita un ruolo dominante nella sua vita). In ogni caso, i binari della narrazione in questo caso sono in bilico per essere un film di Jude, tanto che potrebbe essere l'ennesimo esempio di cinema d’essai di compiacimento borghese e di senso di colpa, non lontano da Haneke o Farhadi; fortunatamente Jude prende questa premessa banale in una direzione più originale, inserendo la varietà che ha definito lo stile visivo dei suoi ultimi lungometraggi nelle conversazioni stesse dei suoi personaggi, anche se questo, ironicamente, le fa sembrare meno realistiche mentre escono dalla bocca degli attori. Seduti insieme in composizioni a "due inquadrature" simili a quelle di Hong Sangsoo - il regista sudcoreano (e beniamino della Berlinale) è una grande influenza in questo momento per Jude - Tompa e i suoi partner di scena assomigliano a dei libri stampati che conversano.

Però questo discorso vibrante esce dallo schermo, avvolgendoci nei dialoghi come una terza figura che ascolta. Un altro aspetto che rende Jude particolarmente contemporaneo è la sua classificazione come regista post-internet e post-verità: paragonare le sue tangenti digressive alle finestre aperte del browser è troppo banale, ma nel 2025 e in questo continente, a volte si ha l'impressione di non poter verificare nulla, né di poter giungere a conclusioni definitive alla vecchia maniera. Il finale del film, alla luce di quello più emotivo di Rossellini, è molto eloquente: di fronte a una bufera di spiegazioni contraddittorie ma allettanti per questo mondo orribile, solo un'opzione sembra appetibile: andare in vacanza con la famiglia su una spiaggia greca, dove si può scacciare tutto dalla propria mente stanca, anche se solo per un momento.

Kontinental '25 è una coproduzione di Romania, Brasile, Svizzera, Regno Unito e Lussemburgo di Saga Film con RT Features, Bord Cadre Films, Sovereign Films e Paul Thiltges Distributions. Le vendite internazionali sono gestite da Luxbox.

(Tradotto dall'inglese)


Photogallery 20/02/2025: Berlinale 2025 - Kontinental '25

15 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Radu Jude, Eszter Tompa, Gabriel Spahiu, Adonis Tanța
© 2024 Dario Caruso for Cineuropa - dario-caruso.fr, @studio.photo.dar, Dario Caruso

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