Recensione serie: Other People's Money
- BERLINALE 2025: La serie del creatore Jan Schomburg, liberamente ispirata a uno scandalo politico ed economico reale, cattura il pubblico grazie alle immagini raffinate e alla solida storia

Un uomo si avvicina a una delle sue costose auto di lusso, una Mercedes arancione, si spoglia e poi si sdraia su di essa, quasi volesse fare l'amore con il veicolo, o forse solo cercare un abbraccio metaforico. Sembra che nel mondo dei ricchi sia tutta una questione di soldi, soldi, soldi. Ma a quale costo?
Man mano che la scena procede, capiamo che Other People’s Money [+leggi anche:
intervista: Jan Schomburg, Dustin Loose
scheda series], creata da Jan Schomburg e presentata nella sezione Panorama della Berlinale, è una serie di finzione, ma ispirata a fatti realmente accaduti. Purtroppo. L'ispirazione è tratta dai libri The Cum-Ex-Files e Die Akte Scholz di Oliver Schröm, che ha condotto le ricerche insieme al suo partner, Christian Salewski. Il libro danese Det Store Skatterøveri di Niels Fastrup e Thomas G Svaneborg ha fornito ulteriori spunti di riflessione per lo show. In termini di stile narrativo, il paragone più immediato è quello con Adam McKay, che gli stessi creatori hanno citato come fonte di influenza.
Mentre il titolo inglese richiama l'omonimo film del 1991 con Danny DeVito e Gregory Peck, il titolo originale tedesco opta per un'opzione molto più semplice, Die Affäre Cum-Ex. Ma cos'è un affare Cum-Ex? Innanzitutto, il suo nome latino deriva dal fatto che richiede una complessa negoziazione di azioni con (cum) e senza (ex) dividendi. Il concetto, in breve, come viene spiegato nell'incipit mentre l'uomo nudo striscia sulla sua auto nuova di zecca, è quello di pagare una tassa una volta e farsela rimborsare due volte, il tutto sostenendo che è del tutto legale.
L'avvocato fiscale assetato di denaro Sven Lebert (Nils Strunk) e il suo mentore più anziano, il dottor Bernd Hausner (Justus von Dohnányi), mettono in atto questa strategia e organizzano una losca operazione criminale per un totale di 146 miliardi di euro rubati, una somma che equivale a 326 euro sottratti a ogni singolo cittadino europeo. Nel frattempo, i funzionari del fisco danese Inger Brøgger (Karen-Lise Mynster) e Niels Jensen (David Dencik) cercano di risolvere il mistero della sparizione del denaro, mentre nessun altro li sostiene realmente. Anche il procuratore distrettuale Lena Birkwald (Lisa Wagner) sta lavorando per scoprire la frode internazionale, lottando contro il potente gruppo di investitori, politici e banchieri che cercano di impedirle di condividere la verità.
La serie, che si articola in otto episodi di circa un'ora ciascuno, esplora il mondo della finanza in modo pop e allo stesso tempo molto sofisticato. Il suo più grande successo è la capacità di soddisfare chi ha familiarità con l'economia e le leggi ad essa collegate, così come un pubblico più ampio, che a volte può faticare a seguire certe sfumature, ma non si sentirà mai escluso dalla storia. Il ritmo incalzante del lavoro del creatore Schomburg non impedisce alla serie di essere molto dettagliata, anche nei momenti più frenetici. I personaggi sono ben delineati e scritti, con motivazioni solide e credibili, anche quando il loro comportamento è a dir poco discutibile.
La fotografia si affida a una tavolozza di colori freddi, che dà un'impressione di distacco dai personaggi, pur fornendo un aspetto elegante. Lo show attenua di tanto in tanto il suo aspetto rigoroso e i suoi toni seriosi con testi funzionali, ma spesso anche molto divertenti, sullo schermo, volti a chiarire i cambi di location e attraverso un montaggio veloce e coinvolgente. La regia di Dustin Loose e Kaspar Munk è nitida e mirata, ma non invadente, permettendo alla storia di parlare da sola senza alcuna interferenza che avrebbe potuto disturbarla.
Nel complesso, l'esperienza di visione è fluida e, a parte alcune sequenze che avrebbero potuto essere snellite o gestite in modo diverso, la serie mantiene una qualità costantemente elevata.
Other People’s Money è prodotto dalla tedesca X Filme Creative Pool e la danese True Content Entertainment, in coproduzione con l’austriaca EPO-Film. Beta Film vende la serie nel mondo.
(Tradotto dall'inglese)
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