email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

BERLINALE 2025 Panorama

Recensione: Bajo las banderas, el sol

di 

- BERLINALE 2025: Grazie alle immagini d’archivio Juanjo Pereira racconta in maniera cronologica i 35 anni della dittatura militare di Stroessner in Paraguay

Recensione: Bajo las banderas, el sol

Con Bajo las banderas, el sol [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
esordisce nel lungometraggio il regista paraguaiano Juanjo Pereira che presenta il suo film nella sezione Panorama della 75ma edizione della Berlinale. Un'opera formata per lo più da immagini di repertorio girate a scopo di propaganda del regime, o di servizi giornalistici delle tv estere, o cinegiornali d’epoca. In particolare quella che va dal 1954 al 1989, gli anni della dittatura di Alfredo Stroessner e del conseguente colpo di stato del generale Andrés Rodríguez. Il film ci presenta questo periodo in maniera cronologica, cercando di analizzare, anche se in maniera molto superficiale, come Stroessner e il suo partito Colorado abbiano preso il potere. Il metodo è da manuale: le minacce, i brogli elettorali, il potere legittimato dallo spauracchio del comunismo. Il tutto avallato dall'amministrazione americana e dalla sua politica di controllo dell’America Latina, conosciuta anche come Dottrina Monroe.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
sunnysideofthedoc_2025_right_May

Analizzare un periodo di quasi 40 anni in poco piú di un’ora e mezza non è facile e Juanjo Pereira si serve di alcuni momenti importanti del cosiddetto El Stronato, gli anni in cui Stroessner fu al potere. Si da ampio spazio alla lotta condotta dall’opposizione e dagli attivisti dei diritti umani, violati dal regime. In particolare le immagini provengono dalle televisioni francesi, e da Parigi i parenti delle vittime cercavano di richiamare l’attenzione sui crimini del governo paraguaiano. Nella stessa Francia che nel 1973 vide il presidente Pompidou accogliere Stroessner con tutti gli onori del caso. Si racconta la vicenda di Josef Mengele, il sanguinario dottore nazista, bavarese come Stroessner, naturalizzatosi paraguaiano e protetto dallo stato. Di come il Paraguay abbia negato l'estradizione di Mengele verso la Germania. Si cita l’operazione Condor, l’apparato di servizi segreti messo in piedi dalla Cia per sostenere le guerre sporche delle dittature sudamericane. Si finisce con le immagini del colpo di stato di Andrés Rodríguez, e delle ultime presenze televisive di Stroessner ormai esiliato in Brasile, dove morirà senza essere processato.

Bajo las banderas, el sol quindi funziona bene nel raccontare allo spettatore medio cosa è successo in Paraguay dagli anni ‘50 in poi. Ciò che manca è sapere quali sono state le conseguenze della dittatura nel Paraguay moderno, nel quale è ancora al comando il Partito Colorado, come ci informa una puntuale didascalia alla fine del film. Certo, affrontare un passato così doloroso è di dovere, e il Paraguay, probabilmente a causa della durata del potere dittatoriale, sembra in ritardo rispetto agli altri paesi latini nel fare i conti con i propri fantasmi. Ci si augura che Bajo las banderas, el sol sia solo l’inizio di questa riflessione e che si continui a scavare nel passato, magari con un’opera che oltre ad avere lo scopo di informare abbia il coraggio di collegarsi al presente e di svincolarsi dalle formule convenzionali che dettano legge nel documentario moderno.

Bajo las banderas, el sol è prodotto da Cine Mío (Paraguay), MaravillaCine (Argentina), Sabaté Films (Paraguay) in co-produzione con Lardux Films (Francia), Bird Street Productions (Stati Uniti) e weltfilm (Germania). Cinephil (Israele) si occuperà delle vendite internazionali.

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy