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FIFDH GINEVRA 2025

Recensione: UNRWA, 75 ans d'une histoire provisoire

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- Realizzato insieme a Lyana Saleh, il film di Nicolas Wadimoff racconta la storia dell’agenzia delle Nazioni Unite presa in ostaggio da punti di vista opposti che non riescono a comunicare

Recensione: UNRWA, 75 ans d'une histoire provisoire

Presentato in prima mondiale al FIFDH di Ginevra nel concorso Focus, UNRWA, 75 ans d'une histoire provisoire, di Lyana Saleh e Nicolas Wadimoff racconta la storia complessa dell’UNRWA, importante agenzia delle Nazioni Unite che rischia di scomparire. Sola ed unica organizzazione umanitaria creata per e dedicata a dei rifugiati precisi: gli sfollati palestinesi, l’UNRWA fa parlare di sé sin dalla sua creazione nel 1949. Se, grazie al suo sistema educativo gratuito e di qualità, per alcuni rappresenta il cuore della cultura e dell’identità palestinese, per gli altri serve a perpetrare un’idea, quella di un futuro ritorno dei rifugiati sulle loro terre, che alimenta sentimenti bellicosi e rivoltosi. Dando voce tanto ai rappresentanti del versante palestinese che israeliano, il film racconta, in modo preciso e ricco, la storia di un’agenzia che deve muoversi con molta precauzione, come un funambolo su un filo sottilissimo. Le immagini d’archivio accompagnano gli spettatori come a ricordargli quali sono le origini e le implicazioni di un conflitto complesso e lacerante.

Nata come agenzia “apolitica”, l’UNRWA si ritrova oggi al centro di un dibattito le cui implicazioni sono tutto fuorché apolitiche. È proprio questo paradosso, questa complessità, la natura bicefala dell’agenzia che muta secondo i punti di vista, che il documentario esplora. Nel momento stesso in cui, diventata malgrado lei simbolo di un conflitto senza fine, la sua stessa sopravvivenza è in pericolo, è importante capire le ragioni che la rendono essenziale. Groviglio complesso ed affascinante di bisogni umanitarie e strategie politiche, l’UNRWA si trasforma piano piano, per il popolo palestinese, in unica luce alla fine di un tunnel sempre più oscuro.

Come messo in evidenza dal film, il contesto in cui l’agenzia è nata, ossia quello della fine del secondo conflitto mondiale, ne ha sicuramente influenzato la natura. Perché le Nazioni Unite, hanno sentito il bisogno di creare un’entità specificatamente dedicata ai rifugiati palestinesi? Questa è la domanda che molti, palestinesi e israeliani, si sono posti. Se in un primo tempo, come indicato dal film, Israele, come la Palestina, hanno accolto positivamente la sua nascita: i primi perché si sono sentiti alleggeriti dal doversi occupare dei palestinesi espulsi e i secondi perché avevano bisogno di mezzi (alimentari ma anche educativi) per sopravvivere, entrambi sono ben presto diventati più sospettosi. Un inasprirsi dei punti di vista che ci ha portati alla situazione attuale.

Se per i palestinesi, rappresentati nel film da Elias Sanbar, storico ed ex ambasciatore della Palestina presso l’UNESCO, l’agenzia e le sue istituzioni scolastiche hanno contribuito alla sopravvivenza di una cultura e di tradizioni che rischiavano di scomparire, schiacciate da interessi più grandi di loro, per gli israeliani, la cui portavoce nel film è Einat Wilf, scrittrice ed ex membro della Knesset, l’UNRWA ha contribuito alla radicalizzazione politica di molti rifugiati e, mantenendo l’illusione di un ritorno nella loro terra natale, ha partecipato al perpetuarsi del “problema palestinese”. Senza nascondere nulla, il film espone questi punti di vista radicalmente opposti. Quello che è chiaro è che un’agenzia nata con uno statuto provvisorio rinnovabile ogni tre anni, ne ha tristemente acquisito uno pressoché definitivo.  

Il film sottolinea molto bene la posizione delicata dell’UNRWA che si sente presa in ostaggio da richieste divergenti alle quali deve rispondere senza dimenticarsi di lottare per una sopravvivenza dalla quale dipendono una quantità vertiginosa di persone. Osando affrontare un tema molto delicato, il film ci invoglia a continuare a credere che un confronto costruttivo sia ancora possibile.

UNRWA, 75 ans d'une histoire provisoire è prodotto da Akka Films e dalla RTS Radio télévision suisse romande.

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