Recensione: Lo que queda de ti
- Il film d'esordio di Gala Gracia profuma di campagna e sa di verità, quella di due sorelle dalle vite diametralmente opposte che devono ritrovarsi dopo la morte del padre

Presentato nel concorso ufficiale del 28mo Festival di Malaga (dove ha vinto la Biznaga d'argento per la migliore musica, realizzata dal portoghese Filipe Raposo), Lo que queda de ti [+leggi anche:
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scheda film], il primo lungometraggio della spagnola Gala Gracia, ha ulteriormente sottolineato l'alto livello del concorso di quest'anno.
Girato nei Pirenei aragonesi, il film trasuda autenticità da ogni frame e racconta ciò che accade a Sara (interpretata da Laia Manzanares), una promettente pianista jazz di New York, quando torna nella sua città natale dopo la morte del padre. Mentre cerca di riallacciare i rapporti con le sue radici, di recuperare il tempo perduto e di mantenere vivo il ricordo del padre, si scontra con la sorella, interpretata in modo molto convincente da Ángela Cervantes (che ha vinto il premio come miglior attrice protagonista allo stesso festival per la sua agghiacciante performance ne La furia [+leggi anche:
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Ma non cadiamo nel facile errore di classificare Lo que queda de ti come neoruralismo spagnolo, perché - come altri titoli quali As bestas [+leggi anche:
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scheda film] - va ben oltre la riflessione su uno stile di vita per parlare di appartenenza a un territorio, di ricongiungimento con le proprie radici e di tentativi di recuperare ciò che è impossibile salvare. Così come il senso di colpa per essere stati assenti.
Tutto questo preoccupa il protagonista di un film che, peraltro, coglie perfettamente i sacrifici compiuti nell'allevamento di bestiame, i codici peculiari della campagna e le relazioni umane e commerciali che vi si stabiliscono. Non è affatto come vivere a New York. E tutto questo è vissuto dal personaggio centrale, una donna che, mentre si riappropria del suo passato, cerca semplicemente di inserirsi, come faceva da bambina. Le emozioni del passato riappaiono così sotto forma di oggetti conservati per l'oblio e di un gruppo di amici del passato con i quali non è facile riallacciare i rapporti.
Gala Gracia trasmette questi conflitti interni a partire dalla più cruda verità, essendo lei stessa cresciuta in un villaggio simile a quello che appare nel suo film d'esordio. E, soprattutto, mostra come il destino separi persone vicine a seconda delle strade intraprese: la sorella che è rimasta nel suo luogo di nascita e vi ha costruito la sua esistenza rispetto a quella che un giorno ha preso il volo seguendo il suo talento e le sue capacità, impossibili da coltivare lì. Questo scontro tra sorelle, sebbene non manchi un profondo affetto sullo sfondo, e il lavoro delle sue magnifiche attrici elevano potentemente l'emozione trattenuta di questo film, una magnifica lettera di presentazione di una nuova cineasta.
Lo que queda de ti è prodotto dalle spagnole Potenza Producciones e Bastian Films, le italiane Sajama Films e Garbo Produzioni e la portuoghese Fado Filmes. Karma Films la porta nelle sale cinematografiche spagnole il 16 maggio, mentre Beta Cinema si occupa delle vendite internazionali.
(Tradotto dallo spagnolo)
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