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Recensione: Lads
- Julien Menanteau si distingue con un'opera prima di finzione potente e autentica, che si tuffa nel lato nascosto delle scuderie di cavalli e nei sogni di gloria in pista

"È il prezzo da pagare per fare questo lavoro". La competitività regna sovrana in molti ambienti professionali odierni, con tutti i successi e gli eccessi tossici che ne conseguono, ma raramente è spinta agli estremi come nello sport agonistico. Perché la pura passione personale può essere accompagnata dall'ambizione e dalla dipendenza dalla vittoria, dalle prospettive di avanzamento sociale e dalle pressioni di chi ci circonda, il tutto in un contesto finanziario importante.
È in questo vortice di emozioni forti e in un ambiente incredibilmente darwinista che Julien Menanteau ha scelto di immergersi con il suo primo lungometraggio di finzione, Lads [+leggi anche:
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scheda film], che uscirà nelle sale francesi il 2 aprile con ARP Sélection. Ma soprattutto, il regista ha scelto di concentrarsi su un ambiente molto specifico, il cui funzionamento interno è relativamente sconosciuto: i centri di addestramento equestre, che preparano i purosangue a gare di steeple-chase altamente pericolose (“il terreno pianeggiante è un gioco da ragazzi in confronto”, “lo steeple è un po' come un numero da circo: gli spettatori vengono per le cadute”).
Per introdurci nei misteri di questo mondo chiuso e codificato, la sceneggiatura scritta dal regista in collaborazione con Nour Ben Salem segue le tracce di Ethan (la rivelazione Marco Luraschi, premiato come miglior attore al Festival di Angoulême), un giovane di estrazione operaia che vediamo per la prima volta quasi nudo con una targhetta elettronica intorno alla caviglia (il suo bisogno di velocità lo ha spinto a rubare auto). Viene pesato insieme ad altri ragazzi della sua età, assunti come garzoni in una scuderia conosciuta in tutto il mondo e gestita dalla borghese Suzanne (Jeanne Balibar). E come sottolinea subito l'allenatore Hans (Marc Barbé): “Su 100 ragazzi, uno diventerà un fantino. Il vostro compito è pulire il letame e dare da mangiare ai cavalli”.
Ma Ethan non può fare a meno di sognare e ben presto si fa notare per il suo carattere combattivo e le sue buone mani, avvicinandosi gradualmente al suo sogno e agli ippodromi. Ma deve metterci anima e cuore, e a poco a poco le ombre dietro le quinte cominciano a svelarsi...
L'atmosfera velenosa che circonda le attività di gioco d'azzardo, i veri diritti di proprietà dei cavalli (spesso detenuti dagli emiri), le corse potenzialmente truccate, il possibile doping di cavalli e persone, i rischi di gravi infortuni e i programmi di allenamento intensivo (Racetrainer, tapis roulant, la lotta contro il peso), accanto a tradizioni saldamente ancorate, la vita quotidiana trascorsa sul territorio immersi nella natura, l'amore per gli animali (anche se non si può essere troppo romantici, poiché il mattatoio è sempre dietro l'angolo), un paradossale mix di solidarietà e aggressività tra gli apprendisti fantini e, prima di tutto, lo spettacolare frastuono degli steeple-chase: questo film ben documentato trasmette alla perfezione i molteplici aspetti di questo mondo particolare (con una menzione speciale per il direttore della fotografia Julien Ramirez Hernan). Sostenuto da un giovane protagonista carismatico e da un solido cast di personaggi secondari, ognuno dei quali ha una vera e propria identità, il film ha un ritmo incalzante (il budget limitato fa sì che gli eventi siano relativamente veloci), ma il suo stile iperrealistico, che mescola azione e psicologia, adrenalina e decifrazione, lo rende una proposta incredibilmente originale nel panorama del giovane cinema francese.
Lads è prodotto da Gloria Films Production (Francia) e coprodotto da Pictanovo (Francia) e da Beside Productions (Belgio). Be For Films cura le vendite internazionali.
(Tradotto dal francese)
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