email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

FILM / RECENSIONI Perù / Spagna

Recensione: Kayara. La guerrera del Imperio Inca

di 

- Il film d'avventura animato di César Zelada e Dirk Hampel è una proposta agile che, pur concedendosi qualche libertà narrativa, avvicina la cultura ancestrale del Perù al pubblico delle famiglie

Recensione: Kayara. La guerrera del Imperio Inca

Una ragazza, affascinata dal lavoro dei chasquis, sogna di entrare a far parte di questo gruppo esclusivo di uomini incaricati di portare messaggi in tutto il vasto Impero Inca. Sfidando le rigide norme di genere e le tradizioni della sua società, la ragazza affronterà numerosi ostacoli pur di vedere il suo sogno realizzato. Questa è in sostanza la trama di Kayara. Kayara. La guerrera del Imperio Inca, un lungometraggio d'animazione in 3D realizzato da César Zelada e Dirk Hampel, in Spagna dal 30 aprile distribuito da Flins & Pinículas.

Con una sceneggiatura di Brian Cleveland - che si è concesso alcune licenze letterarie per inserire nell'azione, ad esempio, la presenza degli invasori spagnoli - e ambientato tra gli scenari spettacolari della giungla amazzonica, dell'Oceano Atlantico, dei templi Inca e delle attrazioni turistiche peruviane come Machu Picchu o la fotogenica Montagna dei Sette Colori, Kayara. La guerrera del Imperio Inca è un film che, sulla scia dell'animazione americana, cerca soprattutto di intrattenere. E ci riesce mettendo insieme diverse scene in cui, con un ritmo che non si allenta mai, si verificano eventi che sostengono l'eroina, sulla falsariga dell'epopea di Pocahontas, Mulan o Ainbo. La guerrera del Amazonas (realizzato della stessa squadra), raggiunge il suo obiettivo personale di diventare una messaggera, cosa che, storicamente, alle donne non era permesso fare.

Il film, naturalmente, fonde valori come il femminismo, il cameratismo e la punizione del tradimento con la diffusione della cultura Inca. Così l'eroina (supereroina, perché non viene mai ferita), come tante altre della fiction, deve nascondere la sua identità e la sua condizione femminile per realizzare il suo sogno in una società sessista e discriminatoria. Inoltre, per fare leva sull'empatia del pubblico più giovane, è accompagnata da un animale domestico simpatico e intelligente, in questo caso un porcellino d'India, una cavia originaria proprio delle Ande.

Per quanto riguarda il design dei personaggi, spiccano i tratti esagerati e duri degli adulti, mentre la tavolozza dei colori utilizzati ricorda quelli della civiltà Inca. Da questa cultura vengono trasmesse numerose idee e concetti, come quello dei chasquis, i messaggeri che abbiamo menzionato in apertura, che portavano gli ordini dell'imperatore - sotto forma di quipus colorati, un insieme di corde di lana o cotone annodate - fino ai punti più remoti del territorio che governava. La cantante Renata Flores interpreta il tema centrale del film in lingua quechua, e il film è un intrattenimento facile e piacevole da guardare, con pochi rischi artistici, ma con un buon ritmo e avventure tanto spettacolari quanto prevedibili.

Kayara. La guerrera del Imperio Inca è una produzione della peruviana Tunche Films e della società spagnola B-Water Animation Studios.

(Tradotto dallo spagnolo)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy