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HOT DOCS 2025

Recensione: King Matt the First

di 

- La regista polacca Jaśmina Wójcik ci trasporta in un giardino segreto e dà vita a un adattamento creativo solido e convincente

Recensione: King Matt the First

Dovrebbe esserci una legge che vieti di iniziare le recensioni con citazioni letterarie, perché è deplorevole, ma a quanto pare, "se guardi nella direzione giusta, vedrai che tutto il mondo è un giardino". È ciò che Frances Hodgson Burnett afferma nel classico per ragazzi Il giardino segreto, un libro che è stato adattato, splendidamente, dalla regista polacca Agnieszka Holland. Ora, è un'altra polacca a entrare nel giardino: la documentarista Jaśmina Wójcik, che segue le orme di un altro romanzo, ossia Re Matteuccio I di Janusz Korczak.

È vero che il libro, scritto negli anni '20 e che racconta la storia di un giovane principe che sale al trono dopo la morte del padre, appartiene a un'epoca ormai lontana, ma la realtà è che le cose non sono cambiate poi così tanto. Nel suo King Matt the First [+leggi anche:
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scheda film
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, proiettato a Hot Docs, la regista non replica esattamente la trama bizzarra del libro, ma si concentra invece sulle sue due figlie, il cui isolamento inizia a rispecchiare quello del giovane re. È tempo di pandemia, quindi o ti ritrovi su Zoom o circondato dalla natura che all'improvviso si scatena, esplode di colori e presto divora queste ragazze e chiunque le guardi. Era da un po' che non si vedeva un verde così...

Giocano e parlano del vecchio libro, che per loro ha molto senso, ma anche delle cose che descrive. Korczak ha vissuto la guerra – torneremo su questo più avanti – e così fa anche il suo piccolo eroe. Più tardi, anche i vicini ucraini delle ragazze faranno lo stesso. Gli adulti possono sussurrare quanto vogliono, ma i bambini sentiranno comunque abbastanza da iniziare a preoccuparsi di una possibile Terza guerra mondiale. King Matt the First, il film, sembra spesso senza tempo, ma al tempo stesso è profondamente ancorato al suo momento. Come si fa a crescere ascoltando solo notizie terrificanti? Ma a pensarci bene, non è sempre stato così?

C'è molto da tirar fuori: il libro, il passato e il presente. Ma soprattutto, è un film che mette i bambini al primo posto. Gli adulti tengono la macchina da presa, ma è tutto ciò che gli è concesso fare. Le ragazze hanno tutto lo spazio per fare o dire ciò che vogliono. Tutto scorre liberamente, riecheggiando la filosofia di Korczak senza bisogno di nominarlo direttamente. Ma lo facciamo noi ora: "Un bambino ha il diritto di essere sé stesso. Ha il diritto di sbagliare, il diritto di avere la propria opinione, il diritto di essere rispettato. Prima di essere bambini, sono persone".

Eppure, questo toccante documentario nasconde un alone di malinconia, che deriva sia dal punto di vista dei genitori, preoccupati per la situazione attuale, sia dall'opera di Korczak, indubbiamente carica di tenerezza, ma anche consapevole che il mondo non proteggerà i bambini. In realtà non proteggerà nessuno. Durante la guerra, mentre era direttore di un orfanotrofio, gli fu offerta una via d'uscita. Rifiutò, perché ai bambini di cui si prendeva cura non veniva concessa la stessa grazia. Si racconta che, durante il tragitto verso il campo di sterminio di Treblinka, portassero la bandiera di Re Matteuccio I. Qualcuno l'ha confutata, ma quando una delle figlie di Wójcik corre con una maglietta legata a un bastone e la sventola, è difficile scrollarsi di dosso quell'immagine.

King Matt the First, scritto da Jaśmina Wójcik e Igor Stokfiszewski, è prodotto dalla polacca Fixafilm; le vendite internazionali sono affidate a Raina Films.

(Tradotto dall'inglese)

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