28/11/2003 - Alla consueta competizione, la manifestazione greca presenta quest’anno un interessante programma che punta i riflettori sui Balcani e sulle regioni più remote come l’Uzbekistan e il Kazahkistan

Il filo rosso dei festival internazionali questa settimana passa per la Grecia con la 44ma edizione del festival internazionale di Salonicco. Dal 21 novembre e fino a domenica prossima, la manifestazione propone una competizione europea e numerose sezioni parallele e retrospettive.

Presieduta dal cineasta Otar Iosseliani e composta tra gli altri dal regista svizzero Jean-François Amiguet e l’iraniano Jafar Panahi, la giuria dovrà assegnare l’Alessandro d’Oro e d’Argento ad uno dei 16 film in lizza. Tra questi i francesi Elle est des nôtres di Siegrid Alnoy e I corpi impazienti di Xavier Giannoli, l’italianoIl dono [+leggi anche:
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scheda film] di Michelangelo Frammartino, il ceco Devcatko di Benjamin Tucek, r gli ultimi lungometraggi greci di Elizabeth Chronopoulou e di Dimitris Indares, o il portoghese Antes que o tempo mude di Luis Fonseca.

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Inoltre il festival ha scelto quest’anno di presentare una ampia panoramica cella produzione indipendente, grazie a 45 film provenienti da ogni parte del mondo e riuniti nella sezione Nuovi Orizzonti. Non è stata dimenticata neppure l’attualità nazionale con 28 lungometraggi e documentari greci prodotti nel 2002 e senza dimenticare la tradizionale sezione Sguardo sui Balcani che raccoglie 13 film della regione. Interessante anche l’originale iniziativa Star della steppa che permetterà di scoprire 27 film del Tagikistan, Uzbekistan e Kazahkistan.
Per i suoi omaggi la manifestazione punterà quest’anno i riflettori sul regista portoghese Joai Cesar Monteiro, il greco Nicos Panayotopoulos, il georgiano Otar Iosseliani e l’asiatico Wong Kar-Wai.

(Tradotto dall'inglese)