CANNES 2025 Quinzaine des Cinéastes
Recensione: La Danse des Renards
- CANNES 2025: Valéry Carnoy realizza un primo lungometraggio sensibile e carnale, nello spirito del suo eroe che, durante una pausa forzata, metterà in discussione il proseguimento della sua storia

La Danse des renards [+leggi anche:
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scheda film], presentato in anteprima mondiale alla Quinzaine des Cinéastes del 78mo Festival di Cannes, dipinge un ritratto nervoso e aggraziato di un ragazzo in movimento, che passa dall'adolescenza all'età adulta durante una pausa forzata a causa di un incidente che lascia ben più di semplici conseguenze fisiche. In questo primo film molto personale, Valéry Carnoy prosegue la sua esplorazione del rapporto maschile con il corpo e la violenza, del modo in cui le ingiunzioni alla virilità possono plasmare i destini e del prezzo che deve pagare chi cerca di sfuggirvi. Queste domande erano già al centro del suo cortometraggio, Titan, incentrato su ragazzi di 14 anni. La Danse des Renards ci porta nel cuore di un collegio sportivo, in un clan di pugili.
Camille (Samuel Kircher) è il campione francese juniores di pugilato. Il suo titolo lo ha reso famoso; è l'idolo del gruppo, soprattutto di Matteo (Faycal Anaflous), il suo migliore amico e il suo più grande fan. I due ragazzi condividono la boxe, tessuto della loro amicizia, ma anche ciò che resta della loro infanzia, un legame e un rituale: dare da mangiare alle volpi nei boschi che circondano la scuola, per osservare meglio il loro balletto. Durante una di queste spedizioni, Camille si mette in pericolo, ma viene salvato da Matteo. Questo incidente, che avrebbe dovuto rafforzare il loro legame, finisce per distorcerlo. Dopo l'infortunio, Camille non è più lo stesso. Il suo rapporto con il corpo, con la violenza e la sofferenza, cambia. All'interno del gruppo, la sua aura si incrina e il suo posto viene messo in discussione. Sebbene si dica guarito, sta provando un dolore cosiddetto fantasma. Quindi ci si chiede: questo dolore potrebbe essere tanto esistenziale quanto fisico?
In questo periodo di crisi, sospeso in una stanza chiusa, lontano dal mondo degli adulti, Camille lotta e attraversa, come se questo impedimento fisico gli avesse aperto una porta per passare dall'altra parte dello specchio. Trattenuto dal suo corpo, capirà gradualmente che la boxe non è necessariamente il luogo in cui aspira a esprimersi. Ma questa rottura è più profonda di quanto sembri e assumerà una piega sentimentale. Rompere con la boxe significa anche rompere con un'immagine di sé, e rompere con Matteo e la loro amicizia. In questo senso, La Danse des renards è una storia di formazione, che Valéry Carnoy rivisita il più vicino possibile al suo eroe, trascinandoci nel suo respiro, seguendolo, anche nell'assoluto del suo presente. Camille è interpretato da un Samuel Kircher molto ispirato, da cui ci aspettavamo molto dopo la sua interpretazione in Ancora un'estate. Faycal Anaflous, l'attore esordiente che interpreta Matteo, si dimostra magnetico, e tutto il giovane cast brilla per la sua naturalezza e presenza. Un film d'esordio fluido e infuocato, sul potere delle prime amicizie, che usa la tenacia e la resilienza dei corpi per trasmettere sentimenti.
La Danse des renards è prodotto da Hélicotronc (Belgio), che accompagna Valéry Carnoy da Titan, ed è coprodotto da Les Films du Poisson (Francia). Le vendite internazionali sono affidate a The Party Film Sales.
(Tradotto dal francese)
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