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CANNES 2025 Un Certain Regard

Recensione: A Pale View of Hills

di 

- CANNES 2025: Il regista giapponese Kei Ishikawa adatta un romanzo sottile e misterioso del premio Nobel Kazuo Ishiguro, riuscendo a trasporlo molto bene sul grande schermo

Recensione: A Pale View of Hills
Suzu Hirose in A Pale View of Hills

La scrittura di Kazuo Ishiguro è unica nel suo genere per il modo in cui acquisisce slancio viaggiando all'indietro, anziché in avanti. La tipica domanda che sorge quando si legge una storia avvincente - "cosa succede dopo?" - viene invertita e diventa semplicemente "cosa è successo?". Questo fattore rende il quotato regista giapponese Kei Ishikawa ideale per adattare il suo lavoro - in questo caso, il suo acclamato romanzo d'esordio Un pallido orizzonte di colline - per un film omonimo, A Pale View of Hills [+leggi anche:
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, presentato in anteprima a Un Certain Regard di Cannes. Anche il suo pluripremiato A Man, presentato in anteprima a Venezia nel 2022, aveva una struttura narrativa unicamente "al contrario". Prima della proiezione, Ishiguro, che ha prodotto questo adattamento, ha pronunciato alcune carismatiche parole, affermando che si tratta di un "bellissimo film [...] da un libro molto brutto". Il premio Nobel ha rispettivamente ragione e torto!

Le mini serie di prestigio sembrano essere diventate il modo più furbo per adattare romanzi del calibro di Un pallido orizzonte di colline; si sente sicuramente la fatica dell'adattamento di Ishikawa che converte il testo,  piuttosto esile, in un ritmo sostenuto di due ore. Le prime critiche al film ne sottolineano anche il tema rilevante e sempre attuale: le riflessioni sull'eredità dei bombardamenti nucleari di Hiroshima e Nagasaki da parte degli Stati Uniti. Ma la sottolineatura di questo elemento contribuisce a spiegare il successo finale del film: le scelte di Ishikawa in materia di scrittura e di regia conferiscono un'enfasi diversa alle sfaccettature del testo originale, contribuendo a rendere il film un'opera di valore. Anche il tono tiene conto del particolare linguaggio cinematografico: il libro è scarno e criptico, mentre il film è più corposo e trasparente dal punto di vista emotivo, con la priorità data a bei primi piani e volti attraenti.

Se l'idea di annodare le linee temporali della narrazione nella narrativa letteraria mainstream (e dei film a caccia di premi che ne sono stati tratti) sembra ormai un cliché, Ishiguro è stato sostanzialmente "il primo", visto che la sua carriera ha iniziato a fiorire negli anni Ottanta. Perciò possiamo cercare di essere il più sintetici possibile riguardo alla densa esposizione: la protagonista Etsuko (interpretata da giovane da Suzu Hirose, spesso interprete dei film di di Kore-eda, e nella mezza età da Yoh Yoshida) è emigrata nelle Home Counties in Inghilterra dopo la sua prima vita a Nagasaki durante la guerra. La brillante figlia Niki (Camilla Aiko), aspirante scrittrice, torna alla casa di famiglia , che sta per essere venduta, dalla sua vita frenetica e chiaramente appagante a Londra. E sì, avete indovinato, una marea di ricordi opachi viene a galla.

Etsuko sogna e ricorda una donna molto particolare e sua figlia che vivevano in una baracca fatiscente di fronte al suo appartamento nel 1952, quando era sposata con il suo primo marito, Jiro (Kouhei Matsushita). Si trattava di Sachiko (Fumi Nikaido) e, poiché lei stessa sta lottando per crescere una giovane figlia problematica, ci sono degli inquietanti parallelismi che lei e il pubblico assorbono sulle loro stesse vite.

Le linee temporali degli anni Ottanta e degli anni Cinquanta sono intercalate con grazia. Senza dubbio le sezioni in lingua inglese sono dirette e recitate in modo più goffo - e qui il film assomiglia quasi a una fiction serale della BBC - ma il pubblico (e, si spera, i critici pedanti) dovrebbe essere in grado di trascurare questo aspetto. Essendo egli stesso un grande appassionato di cinema, l'opera di Ishiguro si adatta bene al grande schermo e alla sua richiesta di storytelling visivo, grazie al suo amore spudorato per la "narrazione pura". Si è tentati di non rivelare la chiave di lettura non diegetica, ma oltre a farci "capire" Ishiguro, questo film conosce davvero l'impeto edificante della musica dei New Order.

A Pale View of Hills è una coproduzione di Giappone, Regno Unito e Polonia, di Bunbuku e Thefool in collaborazione con Number 9 Films e Lava Films.

(Tradotto dall'inglese)


Photogallery 15/05/2025: Cannes 2025 - A Pale View of Hills

22 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Kei Ishikawa, Kazuo Ishiguro, Suzu Hirose, Yoh Yoshida, Camilla Aiko, Kouhei Matsushita, Tomokazu Miura
© 2025 Fabrizio de Gennaro for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it

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