Recensione: Météors
- CANNES 2025: Attraverso un toccante racconto di amicizia raccontato da Idir Azougli e Paul Kircher, Hubert Charuel esamina l'epoca e i giovani senza futuro nel cuore di una provincia disagiata

"Non importa quanto ci facciamo male; se tutto ciò che dovessimo fare per suggellare il nostro destino per l'eternità fosse schioccare le dita, schioccherei le dita per tutta la notte, cercherei i tuoi occhi nella nebbia". Queste parole dalla canzone di Hatik Ma p'tite étoile che chiudono Météors [+leggi anche:
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intervista: Hubert Charuel e Claude Le…
scheda film] di Hubert Charuel, presentato nella sezione Un Certain Regard del 78mo Festival di Cannes, riassumono in modo efficace lo spirito toccante di questo film essenziale, che ruota attorno a una stretta amicizia nel grigiore di una sperduta provincia francese così dimenticata da essere diventata la "discarica" del paese. È un territorio che il regista di Petit paysan [+leggi anche:
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intervista: Hubert Charuel
scheda film] osserva in tutti suoi angoli deprimenti, attraverso la prospettiva di una gioventù impantanata con sogni infranti, incarnata da un duo molto accattivante le cui speranze di altrove (di sole, di palme) sono come castelli in aria. Ma finché c'è vita, c'è speranza.
"Vedo cose che prima non potevo vedere, ti fa pensare". Per Mika (Paul Kircher) e Dan (Idir Azougli), ben più che ventenni, la vita è ancora un gioco in cui le notti a base di alcol e cannabis, elettrizzate dalle folli idee di Dan (arrampicarsi su tutto, rubare un gatto da concorso di bellezza del valore di 2.000 euro, fantasticare su un "go fast") li aiutano a dimenticare la morsa della realtà che si stringe intorno a loro sotto forma di un lavoro part-time da Burger King per il più "ragionevole" Mika (che occasionalmente collabora anche come freelance per il giornale locale) e una diagnosi di cirrosi epatica per il simpaticissimo e infantile Dan. A peggiorare le cose, a seguito di una bizzarra scappatella, i due amici e coinquilini si ritrovano ad affrontare la minaccia di pesanti multe e diversi anni di carcere. Hanno sei mesi fino al processo per dimostrare il loro valore, fornire analisi tossicologiche pulite, contratti di lavoro e buste paga... Riusciranno a cogliere questa opportunità vitale, a disintossicarsi e a cambiare vita? Per aiutarli a uscire da questa situazione difficile, il loro amico imprenditore Tony (Salif Cissé) li assume come operai in un sito gestito dall'Agenzia Nazionale per i Rifiuti Radioattivi. Ma Mika, preoccupato, inizia a porsi ogni sorta di domande e la loro amicizia comincia a vacillare.
Ancorando il suo film a un'atmosfera crepuscolare e fatalista – dove continuare a credere in giorni migliori senza inseguire fantasie alla Moby Dick o bloccare tutto e rimandare il dolore di affrontare la realtà (sia a livello individuale che ecologico) è un'impresa incredibilmente ardua – Hubert Charuel si è imbarcato in un progetto audace (basato su una sceneggiatura scritta con Claude Le Pape), non da ultimo per la difficoltà di trasporre sul grande schermo i sentimenti di vuoto. Ma i suoi brillanti attori trasmettono l'atmosfera cupa con grazia in un film simbolo di un mondo che va male, ma in cui un accenno di salvezza è ancora possibile.
Météors è prodotto da Domino Films e coprodotto da France 2 Cinéma. Pyramide International cura le vendite internazionali.
(Tradotto dal francese)
Photogallery 19/05/2025: Cannes 2025 - Meteors
9 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.



© 2025 Fabrizio de Gennaro for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it
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