CANNES 2025 Proiezioni di mezzanotte
Recensione: Le Roi Soleil
- CANNES 2025: Una pistola e un biglietto vincente sono le forze motrici del secondo lungometraggio di Vincent Maël Cardona, un film di genere che prende spunti sia dallo slasher che dal film di rapina

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intervista: Vincent Maël Cardona
scheda film], presentato alla Quinzaine des Cinéastes nel 2021 dove ha vinto il Premio SACD, poi confermato con la serie Arte De grâce, Vincent Maël Cardona torna con un secondo lungometraggio che si avventura nel cinema di genere, Le Roi Soleil, presentato in proiezione di mezzanotte al 78mo Festival di Cannes.
Tutto ha inizio a Versailles, ai giorni nostri, nella camera da letto del re in questione. Un giovane lupo della finanza impartisce una lezione sulla piramide sociale a una giovane stagista. Per un'epica combinazione di circostanze, Erwan (Joseph Olivennes) si ritrova all'alba presso un altro Roi Soleil, un bar-tabacchi piuttosto squallido in cui si riuniscono alcuni nottambuli stanchi: due poliziotti a fine turno (Sofiane Zermani e Pio Marmaï), un autista di ambulanza (Panayotis Pascot), un giovane ubriaco (Michaël Bejaoui Evans), il barista (Xianzeng Pan) e la sua cameriera (Lucie Zhang). Arriva il signor Kantz, che, come ogni settimana, viene a bere il suo vino bianco e a controllare i risultati della lotteria. È il suo giorno fortunato: il signor Kantz ha vinto il jackpot. Peccato che mettere insieme un biglietto vincente della lotteria con una pistola è la ricetta per un disastro. Quando la pistola spara, il vecchio è inevitabilmente sulla sua traiettoria. C'è un morto, un biglietto vincente, sette testimoni e una storia da riscrivere per evitare che il jackpot vada in fumo. Due sconosciuti, uniti da uno scherzo del destino, dovranno fare squadra e dare prova di creatività per sfidare il destino e respingere le ambizioni e le tentazioni individualistiche di ciascuno.
Su una tematica universale (il denaro "facile" rende pazzi), il regista sceglie il prisma del genere per dispiegare la sua riflessione su come la fantasia di una vita da milionario sconvolga i nostri valori, le nostre convinzioni e la nostra ragione. Un contesto sociale, quindi, e una forma eminentemente giocosa, che fa scontrare i generi e gioca sulla nostra propensione a raccontarci storie. La sceneggiatura offre una sorta di film di rapina a posteriori, in cui non è necessario preparare il colpo e anticipare i pericoli, ma piuttosto adattarsi a ciò che viene dopo. Ma i fatti evolvono e la storia si trasforma in uno slasher, dove a uccidere non è tanto un assassino malvagio quanto un destino ben assecondato dall'arroganza degli uomini. I personaggi sono gli autori della propria storia, la storia prende una meta-piega che non si situa a livello del regista o dello spettatore, ma dei personaggi stessi. Il gioco (e il caso) sono quindi al centro del dispositivo, guidano l'azione, ne precipitano l'esito. Ma in un movimento finale, Vincent Maël Cardona sfugge alla struttura del film di genere per offrire una sorta di morale sociologico-storica, trascurando i personaggi, diventati burattini di un destino più grande di loro, una scelta divisiva che abbassa bruscamente la tensione. Come se forse il genere non gli fosse bastato per esprimere la complessità del suo pensiero.
Le Roi Soleil è prodotto da Srab Films e Easy Tiger ed è coprodotto da France 2 Cinéma e Auvergne-Rhône-Alpes Cinéma. Le vendite internazionali sono a cura di Studiocanal.
(Tradotto dal francese)
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