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CANNES 2025 Un Certain Regard

Recensione: Once Upon a Time in Gaza

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- CANNES 2025: Nel loro stile umano, preciso e disinvolto, i fratelli Arab e Tarzan Nasser intrecciano il vero e il falso, la realtà e la finzione, il film di genere e la radiografia geopolitica

Recensione: Once Upon a Time in Gaza
Majd Eid e Nader Abd Alhay in Once Upon a Time in Gaza

"Un elefante si nasconde dietro un palo. Nessuno può vederlo. Com'è possibile? Perché è ben nascosto". Questa battuta raccontata da uno dei protagonisti di Once Upon a Time in Gaza [+leggi anche:
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(e che lo fa davvero ridere anche se il suo interlocutore non la capisce) dei fratelli Arab e Tarzan Nasser, presentato nella sezione Un Certain Regard del 78mo Festival di Cannes, illustra piuttosto bene il tipo di umorismo molto singolare e sottile del duo di cineasti palestinesi, già apprezzato per i loro film Dégradé [+leggi anche:
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(alla Semaine de la Critique nel 2015) e Gaza Mon Amour [+leggi anche:
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(a Venezia Orizzonti nel 2020). Concepito come un rilassante antidolorifico, il loro cinema affronta comunque tutte le questioni pesanti e logoranti che opprimono la vita quotidiana in quella regione del mondo, ma con una grande libertà narrativa che dispiegano questa volta in più dimensioni, sotto la loro forma preferita che privilegia la semplicità a misura d'uomo.

"Sei diverso da tutti i miei altri amici". Siamo nel 2007 a Gaza (allora sotto assedio) sulle orme di una coppia che sopravvive alla penuria grazie a un traffico improvvisato di tranquillanti basato su prescrizioni mediche rubate e consegne in taxi ai clienti da parte di Osama (Majd Eid), in pite preparate da un piccolo negozio di falafel gestito dal giovane Yahya (Nader Abd Alhay). Il primo, indurito ma affettuoso, fa da guida mentre il secondo, un po' depresso, sogna di ottenere l'autorizzazione a lasciare il territorio per la prima volta nella sua vita per rivedere la sua famiglia a un'ora di macchina. Ma il poliziotto corrotto Abou Sami (Ramzi Maqdisi), che vuole trasformare Osama in una talpa, sconvolgerà l'intera situazione... E due anni dopo (subito dopo l'operazione militare israeliana Piombo fuso), Yahya si ritrova per caso scelto per il ruolo principale del film Le Rebelle, "il primo film d'azione girato a Gaza", scritto dal ministro della Cultura locale. Dovendo incarnare "un simbolo nazionale", "un martire", "un Rambo", "un vero eroe", impara il mestiere di attore in riprese frenetiche e a budget molto basso, ma ben presto Abou Sami, diventato maggiore, torna sulla scena...

“Pensi che siamo in un film?”. Dal classico filo conduttore di una trama di genere (traffico, arresto, interrogatorio, minacce, vendetta) i cui tocchi western moderni (tra cui un faccia a faccia) sono amplificati da un'ottima colonna sonora firmata Amine Bouhafa, Once Upon a Time in Gaza intreccia tutta la complessità della situazione generale dell'enclave. Allusioni, dettagli suggestivi (giornali che avvolgono le pite, notizie in tv, ecc.), il discorso politico del film nel film, reazioni viscerali sul set legate a quanto le scene siano vicine alla realtà del conflitto: i fratelli Nasser creano molteplici effetti specchio sul confine tra vero e falso interagendo con la trama principale. Questo lavoro di sceneggiatura molto preciso si nasconde dietro un affetto sincero per i personaggi e un'ironia contenuta ma costante che permette ai registi di esplorare il terreno altamente infiammabile della politica senza mai bruciarsi, in un tipo di resistenza non convenzionale che non si lascia ingannare da nulla ("non giocare con le tue armi") ma dice molto.

Once Upon a Time in Gaza è prodotto da Les Films du Tambour (Francia), Jordan Pioneers Multimedia (Giordania) e Slate Fims (Regno Unito) e coprodotto da Made in Palestine Project, Riva Filmproduktion (Germania), Red Balloon (Germania), Rise Studio (Emirati Arabi Uniti) e Ukbar Filmes (Portogallo). The Party Film Sales cura le vendite internazionali.

(Tradotto dal francese)


Photogallery 19/05/2025: Cannes 2025 - Once Upon a Time in Gaza

12 immagini disponibili. Scorri verso sinistra o destra per vederle tutte.

Arab Nasser, Tarzan Nasser, Rani Massalha, Majd Eid, Nader Abd Alhay
© 2025 Fabrizio de Gennaro for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it

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