CANNES 2025 Quinzaine des Cinéastes
Recensione: Indomptables
- CANNES 2025: Thomas Ngijol si svincola dalla commedia pura con una sorta di Shaft in salsa camerunense, tra indagini di polizia e tensioni familiari

"Correggetelo! Avete la mia benedizione (...) I miei metodi funzionano". Il commissario Billong, protagonista di Indomptables [+leggi anche:
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intervista: Thomas Ngijol
scheda film] di Thomas Ngijol, presentato alla Quinzaine des Cinéastes del 78mo Festival di Cannes, ha principi molto rigidi. Il figlio maggiore non si sorprende quindi quando il padre esorta l'imbarazzato preside della sua scuola secondaria a "essere all'altezza delle loro responsabilità" educative condivise, dopo una lite in cortile ("Chi ti ha insegnato a parlare così?"). Va detto che l'espertissimo poliziotto è abituato ad andare ben oltre nell'esercizio delle sue funzioni ("Se decido di ucciderti, nessuno potrà farmi niente"), nella città camerunense di Yaoundé, dove niente è facile, tra interruzioni di corrente generalizzate, ingorghi stradali enormi, strade piene di buche, ospedali disorganizzati e crimini e illeciti di ogni genere, sullo sfondo della ricerca di denaro e della sopravvivenza a ogni livello.
Liberamente tratto dal documentario Un crime à Abidjan (1999) di Mosco Boucault, il film (interpretato dal regista) si sviluppa su due livelli. Da un lato, Billong, sempre impeccabile in giacca e cravatta, indaga sull'omicidio di un collega, un'indagine apparentemente classica (obitorio, scena del crimine, confidenze di un informatore, arresti, interrogatori) che soprattutto rivela la natura totalmente arbitraria delle forze di polizia locali (intimidazioni, quasi torture, retate casuali, corruzione, ecc.). Dall'altro, anche nella vita privata del commissario nulla è chiaro, poiché la sua autorità genitoriale, profondamente bigotta (in nome delle tradizioni e di un mondo pericoloso a cui prepararsi), viene apertamente messa in discussione dalla figlia maggiore, al seguito del maggiore dei suoi quattro fratelli, mentre la madre di famiglia non ha alcuna stima di lui ("Pensi che io sia duro solo per divertimento? - Prima di proteggerli, pensa ad amarli"). Nella sua ricerca della verità e sotto la pressione delle persone a lui più vicine, dei suoi superiori, del caos imperante e della sua stessa coscienza, il sentenzioso Billong, alle prese con una serie di dilemmi, sente la sua personalità incrinarsi.
Trovando un equilibrio tra un realismo sufficientemente credibile (alimentato da alcune sequenze notturne molto efficaci a Yaoundé) e una commedia poliziesca che dirotta i codici del genere tingendoli di ironia ("Credo al 50% della tua storia e non credo all'altro 50%), Indomptables è pieno di piccoli dettagli divertenti (in particolare i nomi dei rapinatori: Putin, Django, Vin Diesel, ecc.) e dialoghi coloriti (inclusa una lite coniugale omerica). Anche se la sceneggiatura rimane piuttosto elementare, la dimensione elegante del film, al tempo stesso costruita e sincera, si infonde gradualmente di fascino (sulle note di Marvin Gaye e sulle musiche composte da Dany Synthé & Isko), nella tradizione (tutto sommato) del cinema della Blaxploitation alla John Shaft rivisitato oggi, in stile camerunense.
Indomptables è prodotto da Why Not Productions e da Chronic. Goodfellas guida le vendite internazionali.
(Tradotto dal francese)
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