Recensione: Woman and Child
- CANNES 2025: Saeed Roustaee tesse una costellazione narrativamente e visivamente sofisticata attorno a una donna in lutto che decide di smettere di scendere a compromessi

"Non dovremmo vedere la mia versione dei fatti?". È un grande personaggio femminile al centro di una storia sfaccettata, che riecheggia vaste questioni morali e sociali, che l'iraniano Saeed Roustaee ha magistralmente messo in scena in Woman and Child [+leggi anche:
intervista: Saeed Roustaee
scheda film], presentato in concorso al 78mo Festival di Cannes. Come spesso accade nel cinema del suo Paese, qui si affronta il confine teso tra ciò che è immorale e ciò che è illegale, così come i blocchi culturali che favoriscono la dissimulazione, i malintesi e persino il dramma.
Un caleidoscopio vertiginoso che il regista fa girare come la trottola ottica di uno dei protagonisti, al ritmo di impressionanti piani sequenza in spazi ridotti che tanto ama e che avevamo già potuto apprezzare in Leggere Lolita a Teheran e Leila e i suoi fratelli. Ma questo virtuosismo non è affatto una formula vuota o una serie di ostentate trovate registiche, perché mentre assembla un quadro affascinante e ricco che conferisce una vera identità ai molteplici personaggi che interagiscono nella sua trama, il film rimane saldamente incentrato su Mahnaz (l'impressionante Parinaz Izadyar), la cui intera percezione dell'esistenza sta per essere violentemente messa in discussione.
"Non conosci tuo figlio?". Mahnaz, infermiera quarantenne e vedova, cresce da sola i suoi due figli con l'aiuto della madre (Fereshteh Sadr Orafaee) e della sorella Mehri (Soha Niasti), condividendo lo stesso appartamento con tutta la sua piccola famiglia. Sta per risposarsi con l'autista d'ambulanza Hamid (Payman Maadi), che tiene enormemente a ufficializzare la loro relazione. Tuttavia, l'esistenza della turbolenta adolescente Aliyar (Sinan Mohebi) e della sorella minore Neda (Arshida Dorostkar), ignare della storia d'amore della madre, crea problemi all'imminente arrivo della famiglia di Hamid (che ancora ignora che Mahnaz è madre) per discutere della cerimonia nuziale. Per il momento è quindi meglio nascondere i bambini, che vengono affidati al nonno paterno (Hassan Pourshirazi). Per complicare ulteriormente la situazione (una sceneggiatura formidabile scritta dal regista), l'insolente Alyar viene sospeso da scuola per una settimana dal preside Samkhanian (Maziar Seyedi). E presto Mahnaz si troverà ad affrontare un vero e proprio incubo. E "questo è solo l'inizio...".
Affascinante e raffinatissimo studio in tempo reale del potere potenzialmente devastante delle cose non dette, della zona grigia dei sentimenti romantici e dei legami familiari tra compromessi, verità e bugie ("sai che sta mentendo, ma vuoi crederci"), del senso di colpa e del desiderio di giustizia o vendetta, o persino dell'etica dell'educazione, Woman and Child è un film di eccezionale ricchezza psicologica che sa prendersi il suo tempo ed è ricco di colpi di scena. Ma soprattutto è un ritratto magnifico e toccante di una donna che si rifiuta di lasciare che qualcuno decida per lei.
Woman and Child è prodotto dalle società iraniane Boshra Film e Iris Film ed è coprodotto dalla società francese Goodfellas, che gestisce anche le vendite internazionali.
(Tradotto dal francese)
Photogallery 22/05/2025: Cannes 2025 - Woman and Child
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© 2025 Fabrizio de Gennaro for Cineuropa - fadege.it, @fadege.it
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