Bilancio dei Fondi Regionali
Dopo due giorni a Torino, la conferenza sui fondi regionali europei per l'investimento nell'audiovisivo, organizzata da Antenna Media, si è conclusa a Bruxelles lo scorso 26 novembre. Riunendo oltre 300 partecipanti di 16 paesi europei, l'incontro a sottolineato l'importanza del ruolo delle regioni nella creazione cinematografica. Se la diversità culturale rende più difficile la circolazione delle opere, rivela altresì la forza del cinema europeo. In quest'ottica, i fondi regionali diventano indispensabili per la difesa delle identità, delle tradizioni e dei linguaggi delle regioni.
E' stato così chiarito che un'azione di questo tipo deve:
- sostenere la creazione o il rafforzamento delle società le cui dimensioni locali sono in grado di rivaleggiare su scala europea e mondiale;
- integrare in questo processo i canali televisivi regionali e le televisioni pubbliche;
- ricordare che la vera debolezza dell'industria audiovisiva europea risiede essenzialmente nella sua debole capacità di distribuzione e non di produzione;
- evitare ogni situazione in cui la molteplicità dei fondi potrebbe condurre ad un aumento in termini di quantità di prodotto ma piuttosto condurre ad un accrescimento della loro qualità e del rapporto con il pubblico.
Tra i numerosi esempi riportati, sono stati in particolare quattro ad attirare l'attenzione grazie al loro successo culturale ed economico: - un modello basato su una televisione che ha la funzione di trasmettere le identità culturali, nazionali, regionali e locali, agendo come catalizzatore tra i fondi regionali, i produttori audiovisivi e il pubblico;
- una collaborazione tra le regioni attraverso i propri fondi di investimento per condividere il sapere e gli strumenti di lavori in campi come il marketing, la promozione o l'esportazione;
- un coordinamento delle politiche audiovisive riconosciute come altrettanto indispensabili delle strategie di politica industriale;
- la creazione di nuovi fondi regionali la cui filosofia è più vicina al guadagno proveniente da un investimento, che coinvolgerebbe di più i capitali privati.
Nel corso di questi ultimi anni, i fondi regionali non hanno solo sviluppato i talenti locali ma si sono anche rivelati elementi indispensabili nell'ambito del mercato dell'audiovisivo europeo. Circa il 50 per cento delle immagini realizzate in Europa sono state finanziate da questi fondi che hanno creato numerosi posti di lavoro incoraggiando allo stesso tempo la diversità culturale. Questa realtà dovrà essere considerata dalle istituzioni europee nel momento in cui definiranno la prossima politica audiovisiva europea e più precisamente il prossimo Programma MEDIA e la revisione della direttiva sulla televisione senza frontiere.
(Tradotto dal francese)
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