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FILM / RECENSIONI Spagna / Argentina

Recensione: Miss Carbón

di 

- Agustina Macri ricrea, sotto forma di una favola luminosa, la doppia lotta per diventare donna e minatrice di un personaggio reale interpretato dall'attrice cilena Lux Pascal

Recensione: Miss Carbón
Lux Pascal in Miss Carbón

In una scena di Miss Carbón [+leggi anche:
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intervista: Agustina Macri
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, secondo lungometraggio della regista argentina Agustina Macri (Soledad), che esce il 12 giugno in Spagna distribuito da Caramel Films, la protagonista guarda in tv Camila (1984), dell'argentina María Luisa Bemberg, in cui un'aristocratica (interpretata da Susú Pecoraro) si innamora di un prete (interpretato dal rubacuori spagnolo Imanol Arias), infrangendo le rigide convenzioni sociali . Un momento perfettamente speculare, come dimostrerà il resto del film.

Ispirata a fatti realmente accaduti, Miss Carbón è una favola sul lottare per i propri sogni con una costanza così salda che non guardare al genere o al bagaglio storico (o superstizioso). Infatti Carlita (un personaggio reale interpretato qui dall'attrice cileno-nordamericana Lux Pascal) è riuscita a diventare la prima minatrice in una città in cui alle donne era vietato entrare (tranne che nel giorno di Santa Bárbara, patrona di questo duro mestiere) nella principale fonte di reddito della sua regione patagonica: le cave di carbone, perché una superstizione considerava le donne una minaccia di crollo. Ma Carlita, in quanto donna trans, è riuscita a rompere il sistema dall'interno, accendendo la scintilla di una rivoluzione che ha dato i suoi frutti: oggi sono diverse le donne che scendono in miniera a Río Turbio, il luogo dove è nata l'eroina (e uno dei suoi sceneggiatori) e dove è stata girata buona parte di questo film dagli orizzonti spettacolari.

"Ho sognato di essere un minatore prima di essere una donna", confessa la protagonista davanti alla macchina da presa di Macrì: subendo discriminazioni da parte di membri della sua stessa famiglia, cerca sostegno nel collettivo di transessuali e travestiti di un locale vicino. Lì Carlita - e questo si ricollega a un altro film che si svolge in scenari simili, The Mysterious Gaze of the Flamingo [+leggi anche:
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intervista: Diego Céspedes
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, del cileno Diego Céspedes, che ha trionfato quest’anno nella sezione Un Certain Regard a Cannes - troverà non solo la sua casa d'elezione, ma anche quel sostegno affettivo e morale necessario per diventare tutto ciò che desidera, e che sente, di essere. Ma, come dimostra la trama scritta da Erika Halvorsen e Mara Pescio, non sarà facile, perché la discriminazione sistematica non sarà solo quella dei colleghi, ma anche quella delle donne della compagnia mineraria, che non accetteranno un partner trans tra le loro fila.

Con interpreti non professionisti, sia minatori locali che donne trans, accompagnati da attori professionisti come lo spagnolo Paco León, il film cresce - dopo un inizio tiepido - di intensità emotiva man mano che l'azione procede e la sua protagonista riesce a raggiungere i suoi obiettivi. È qui che il grado di empatia del film implode, perché, in fondo, siamo tutti un po' Carlita: a volte dobbiamo combattere contro ciò che la società si aspetta da noi e dobbiamo "transizionare" in qualche modo, per abbracciare le passioni che sentiamo nel profondo.

Miss Carbón è una coproduzione tra Spagna e Argentina di Morena Films e The Warning of Rivard AIE in associazione con Pensa & Rocca Cine. L’taliana Fandango Sales si occupa delle vendite internazionali.

(Tradotto dallo spagnolo)

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