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TRIBECA 2025

Recensione: The Wolf, the Fox and the Leopard

di 

- Il lungometraggio di David Verbeek è una favola audace e filosofica sull’identità e la libertà, che combina immagini sorprendenti con un’accattivante interpretazione di Jessica Reynolds

Recensione: The Wolf, the Fox and the Leopard
sx-dx: Maria Jung, Jessica Reynolds e Nicholas Pinnock in The Wolf, the Fox and the Leopard

The Wolf, the Fox and the Leopard di David Verbeek è stato presentato in anteprima mondiale nel concorso International Narrative del Tribeca Film Festival di quest'anno. Il lungometraggio, una coproduzione tra Paesi Bassi, Lussemburgo, Irlanda, Croazia e Taiwan, è parlato in inglese, con il giapponese utilizzato principalmente per la voce narrante.

Il film racconta la storia di una ragazzina (Jessica Reynolds) cresciuta dai lupi nella foresta, che l'hanno portata ad adottare comportamenti simili a quelli degli animali. La sua vita prende una svolta drammatica quando viene scoperta, studiata e infine accolta da una coppia che la isola su una piattaforma petrolifera abbandonata, dandole il nome "Uno". Mentre cercano di crescerla – insegnandole a parlare e mettendola in guardia dai pericoli del cosiddetto "Vecchio Mondo" – la ragazza inizia a sviluppare un pensiero indipendente e a mettere in discussione l'ambiente confinato e controllato in cui è stata collocata. Il suo viaggio diventa un'esplorazione filosofica dell'identità, della libertà e della natura umana, sollevando dilemmi morali che toccano il cuore stesso di ciò che significa essere umani. Il film affronta con delicatezza interrogativi senza tempo sull'innatismo o sull'apprendimento dei tratti caratteriali, evocando le idee pedagogiche e filosofiche presenti ne L'Emilio di Jean-Jacques Rousseau.

Il regista olandese Verbeek dimostra una regia sicura in un film in cui è difficile individuare l'elemento più forte. La trama è estremamente affascinante e cattura l'attenzione già dopo pochi minuti dall'inizio della storia. Il sound design è eccezionale, completato da un lavoro notevole in tutti i reparti tecnici, in particolare la fotografia di Frank van der Eeden. Anche il montaggio di Matthieu Laclau gioca un ruolo cruciale nel successo del film, poiché l'attento equilibrio tra le scene aiuta a far scorrere la durata di oltre due ore con sorprendente facilità.

Per quanto riguarda la recitazione, Reynolds offre un'interpretazione potente e magistrale nei panni del Lupo, catturando l'essenza animalesca del suo personaggio con grande precisione. Gran parte del film dipende dalla credibilità che porta al ruolo e, fortunatamente, il casting si rivela perfetto. In una storia del genere, qualsiasi passo falso nella scelta del protagonista avrebbe potuto rendere poco convincente l'intero universo narrativo. Anche l'attrice lussemburghese Maria Jung e l'attore britannico Nicholas Pinnock offrono interpretazioni convincenti nei ruoli della Volpe e del Leopardo, ovvero i genitori adottivi di Uno.

Nel complesso, l'opera di Verbeek ha il potenziale per attrarre un vasto pubblico, che spazia dai cinefili più accaniti in cerca di profondità artistica agli spettatori occasionali che cercano semplicemente un prodotto coinvolgente. Riesce abilmente a bilanciare entrambe le sensibilità, riuscendo a mantenere un approccio riflessivo e autoriale, pur abbracciando la natura intrinsecamente divertente del cinema. Raggiungere questo tipo di equilibrio non è un'impresa facile e raramente viene raggiunto in modo così efficace. Che sia intenzionale o meno, The Wolf, the Fox and the Leopard ci riesce, dimostrando una chiara capacità di entrare in sintonia con un pubblico più ampio senza compromettere la propria integrità artistica o la propria visione.

The Wolf, the Fox and the Leopard è una collaborazione tra l’olandese Lemming Film, Deal Productions (Lussemburgo), Feline Films (Irlanda), Nukleus Film (Croazia) e Flash Forward Entertainment (Taiwan). Le vendite internazionali sono a cura di LevelK.

(Tradotto dall'inglese)

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