email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

FILM / RECENSIONI Spagna

Recensione: La furgo

di 

- Eloy Calvo debutta alla regia di un lungometraggio con una commedia drammatica che unisce animazione e live action, e che adatta per il grande schermo il fumetto omonimo

Recensione: La furgo
Martina Lleida e Pol López in La furgo

Presentato all'ultima edizione del BCN Film Fest, La furgo [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, opera prima di Eloy Calvo, arriverà nelle sale spagnole il 20 giugno, distribuito da Sideral. Basato sull'omonima graphic novel di Martin Tognola e Ramón Pardina, il film rende omaggio al potere immaginativo del disegno, non solo perché questa è la sua origine, ma anche perché il suo personaggio principale è un disegnatore, e l'animazione si inserisce in un'azione che, come suggerisce il titolo, si svolge in gran parte all'interno di un vecchio veicolo bianco e analogico.

Lì (soprav)vive il protagonista di questa storia di superamento delle avversità, un antieroe urbano interpretato da Pol López, l'attore che ha impressionato in Suro [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Mikel Gurrea
scheda film
]
e ha affascinato  il pubblico con la sua interpretazione nella serie Nos vemos en otra vida [+leggi anche:
trailer
intervista: Jorge e Alberto Sánchez-Ca…
scheda series
]
. Qui interpreta Oso, un quarantenne divorziato, precario e senza lavoro, che non possiede altro che quel furgone, dove dorme anche la figlia di sette anni durante le settimane in cui deve prendersene cura. Mentre cerca di sfuggire alle sue difficoltà economiche – accettando quei lavori squalificanti che la nostra società capitalista ha normalizzato – si ritrova a stretto contatto con amici e vicini che hanno bisogno di compagnia tanto quanto lui.

Ci troviamo quindi di fronte a un lungometraggio che unisce il dramma sociale/familiare alla commedia di costume e, a tratti, all'assurdo (il colloquio per ottenere un lavoro come fattorino ne è un chiaro esempio), con protagonista un emarginato sociale forzato, un uomo che, suo malgrado, si ritrova fuori da una società che non accetta che tu non abbia una casa, un lavoro e un conto in banca fiorente... come se fosse così facile!

Così, Eloy Calvo, che ama follemente ognuno dei suoi personaggi (dall'uomo heavy metal affetto da alopecia al pensionato appassionato di documentari e riviste naturalistiche), ritrae con delicatezza e rispetto questo Peter Pan con non poche pietre pesanti nel bagaglio della sua vita. Un uomo che ha ancora molte ferite da guarire e problemi da risolvere, mentre cerca di essere un padre divertente, amorevole e attento.

È in questi momenti di gioco con la figlia che l'animazione irrompe sullo schermo, conferendo un'aura magica, onirica e fantasiosa al film, che – sulla scia di La vita è bella di Roberto Benigni – diventa una potente arma di coesione e uno scudo contro le avversità, poiché l'azione si svolge nei quartieri meno fotogenici di una Barcellona lontana dai film di Woody Allen o Cesc Gay. Ed è lì che, messo alle corde, il personaggio principale riesce a fare pace con sé stesso e con un mondo finora – fin troppo – ostile.

La furgo è una produzione di Teidees, con la partecipazione di RTVE e 3CAT.

(Tradotto dallo spagnolo)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy