Recensione: Re-Creation
di Olivia Popp
- Il nuovo film di Jim Sheridan e David Merriman ispirato a La parola ai giurati ci invita a mettere in discussione le nostre simpatie e i nostri pregiudizi, in meglio

Il sei volte candidato all'Oscar Jim Sheridan e David Merriman hanno co-sceneggiato e co-diretto Re-Creation, un nuovo capitolo del genere drammiatico sui giurati, presentato in anteprima mondiale nella sezione Spotlight Narrative del Tribeca Film Festival. Basandosi sulla storia vera dell'omicidio della regista francese Sophie Toscan du Plantier nel 1996, Sheridan e Merriman creano uno scenario altamente riconoscibile, ispirato al classico La parola ai giurati, che immagina la discussione tra i giurati se l'accusato, il giornalista Ian Bailey, fosse stato processato nella sua nativa Irlanda.
Le nostre simpatie si concentrano sulla giurata numero 8 (Vicky Krieps), che inizialmente è l'unica a credere apertamente che Bailey possa essere potenzialmente non colpevole - non necessariamente credendo che non lo sia, ma rifiutandosi di cedere al sentimento prevalente. Se si aggiungono altri elementi di disturbo, avremo un giurato numero 3 (John Connors) altrettanto focoso e profondamente segnato dalla ricerca di ciò che crede sia la giustizia. Le musiche originali di Anna Rice accompagnano il film e creano una atmosfera favolistica intorno alla storia, che è chiaramente caratterizzata dall'immaginazione piuttosto che da un'interpretazione fedele del genere true-crime.
Il film è indubbiamente sostenuto dalle interpretazioni di Krieps e Connors, che spingono il dramma oltre le aspettative, anche se chi ha familiarità con La parola ai giurati potrebbe pensare che la storia di Re-Creation sia già stata raccontata. I due giocano con il fuoco fino all'amaro finale che, pur non essendo necessariamente inaspettato, è una soddisfacente conclusione dei 90 minuti del film. Sheridan interpreta anche il giurato numero 1, la presenza più solida del gruppo. Durante il procedimento, emergono segreti sul passato di ciascuno, rivelando i loro pregiudizi nascosti sul caso.
L'obiettivo mai invasivo del direttore della fotografia Carlo Thiel eleva il film al di là del suo nucleo teatrale - ma non lo drammatizza eccessivamente - nei momenti di maggiore tensione, in particolare in un'avvincente scena rievocata che si svolge al buio. Re-Creation è una storia guidata - anzi, spinta - dalla nostra fissazione su ciò che crediamo sia la verità, incorporata in una sceneggiatura pesantemente basata sul dialogo. Ma già il titolo ci suggerisce che la "verità" potrebbe essere solo una (ri)creazione di ricordi o bugie, di ciò che la collettività impone come verità.
Re-Creation è una coproduzione irlandese-lussemburghese di Hell’s Kitchen e Joli Rideau Media. La spagnola Latido Films si occupa dei diritti di vendita a livello mondiale.
(Tradotto dall'inglese)
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