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FILM / RECENSIONI Francia

Recensione: L'Accident de piano

di 

- Quentin Dupieux prende di mira le derive del mondo contemporaneo in una commedia ferocemente dark su una celebre influencer insensibile al dolore che viene ricattata da una giornalista

Recensione: L'Accident de piano
Sandrine Kiberlain e Adèle Exarchopoulos in L'Accident de piano

"Giocherò al gioco". Fin dal suo debutto, il prolifico e inclassificabile Quentin Dupieux non ha fatto mistero della sua inclinazione per la satira sociale, deliziando i suoi fan con film giocosi al limite dell'assurdo, con un umorismo più o meno amaro e con vari livelli di architettura concettuale. Con la sua ultima opera, L'Accident de piano [+leggi anche:
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, distribuito nelle sale francesi da Diaphana il 2 luglio, il regista esplora il lato più oscuro, nefasto, ma anche, senza dubbio, il più affascinante, della sua acuta visione del mondo, un po' come ha fatto con Le Daim [+leggi anche:
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È un sottofondo disperato ma, evidentemente, non impedisce al film di essere divertente, nello stesso modo in cui potremmo ridere accanto a una tomba, perché il regista non usa mezzi termini con i suoi principali bersagli: il vuoto sensazionalismo degli influencer, la fama portata all'estremo e la volontaria sottomissione degli entourage, la supremazia tossica del profitto, la disconnessione dalla realtà che annienta l'empatia, una perdita generalizzata di significato e valori dimostrata anche da fan invadenti, l'amoralità del giornalismo per raggiungere i suoi fini, la cecità collettiva di fronte al progresso di una civiltà attaccata al supporto digitale… E tutto inizia con un uccello che si schianta contro un parabrezza in un paesaggio innevato.

Ponendo le bizzarre fondamenta della storia che ha anche sceneggiato (firmando pure la fotografia, il montaggio e la musica del film), Quentin Dupieux segue con decisione la scia di Magalie (una fantastica Adèle Exarchopoulos) che arriva in incognito in un rifugio di montagna di 500 m² accompagnata dal suo tuttofare Patrick (Jérôme Commandeur), che lavora per la star da dieci anni. La trentenne Magalie è una celebrità super ricca e di fama mondiale che ha accumulato miliardi di visualizzazioni fin dall'adolescenza grazie a brevi e scioccanti video che la vedono sfidare il dolore (è affetta da insensibilità congenita) usando l'elettrocuzione, un martello, un punteruolo da ghiaccio, l'acqua bollente, una mazza da baseball ad alta velocità, una lavatrice che cade... Tutto è concesso quando si tratta di farsi del male, perché il pubblico globale di "Magaloche" (che ha conservato il suo apparecchio dentale da adolescente per motivi di stile) è sempre pronto e in attesa. Ma la sua ultima performance è andata malissimo e una giornalista (Sandrine Kiberlain) a conoscenza del suo segreto cerca di ricattarla: o Magalie accetta un'intervista esclusiva, o la denuncerà alla polizia. È una situazione da cui nessuno uscirà indenne.

Dispiegandosi in tre parti e nell'arco di diverse giornate, e intrecciandosi con flashback sull'ascesa alla fama dell'influencer, il meccanismo contorto di L'Accident de piano avanza con grande intelligenza e con una leggera vena western, ruotando attorno a un cast minimalista (un protagonista, due ruoli secondari e Karim Leklou nei panni di un fan furiosamente idiota e oppressivo). Una cosa è certa, solo Quentin Dupieux poteva offrire ai suoi attori francesi così tanto spazio di gioco e così tante possibilità di spingersi oltre i propri limiti. Ma al di là del suo delizioso e inventivo spirito provocatorio ("Cosa c'è di così divertente? - La società in cui viviamo"), il regista pone principalmente uno specchio oscuro e caustico ("Sei una persona orribile - È la natura umana", "È tutto ciò che conta su questo pianeta: i soldi") a un pubblico che invita (sotto le spoglie della commedia) a guardare in profondità negli occhi la cupa realtà della vita moderna.

L'Accident de piano è prodotto da Chi-Fou-Mi Productions e coprodotto da Arte France Cinéma e Auvergne-Rhône-Alpes Cinéma. Lucky Number guida le vendite internazionali.

(Tradotto dal francese)

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